Allarme lago basso, in un anno sparite
18 tonnellate di pesce
Pescatori in guerra per la regolamentazione Simonetti:
«Chiedo alla Provincia un tavolo di confronto Va fissato il livello minimo garantito allo zero idrometico»
Pescatori lecchesi sul piede di guerra nel chiedere alla politica di affrontare urgentemente e concretamente il problema della regolazione del livello del Lario che tanti danni sta causando alla fauna ittica e ai comuni rivieraschi.
«Uno studio dell’Ufficio territoriale di Como – spiega Stefano Simonetti, consigliere provinciale della Lega e presidente dei pescatori lecchesi – ha certificato come in un solo anno nel nostro lago si siano perse 18 tonnellate di pesce. La prima causa è l’oscillazione del livello del lago che crea difficoltà enormi alla frega. Con l’abbassamento del livello delle acque le uova rischiano infatti di andare in secca. Il lavarello, per esempio, è in sofferenza totale e anche per questo rischia di scomparire dal Lario. Noi pescatori professionisti e sportivi subiamo gravi conseguenze, ma il danno tocca tutti i cittadini: un livello così basso produce una serie di criticità anche alle infrastrutture rivierasche. Penso a muri che si spanciano a causa della pressione delle acque che viene meno o alle difficoltà agli attracchi. Problemi potrebbero esserci anche a Villa Monastero».
Simonetti, che da tempo sta portando questo tema all’attenzione del Consiglio provinciale, nell’ultima seduta dell’assise di Villa Locatelli ha nuovamente chiesto un intervento urgente del presidente Claudio Usuelli: «Non si può più andare avanti così. Chiedo al presidente di attivarsi in prima persona per convocare urgentemente un tavolo di confronto con Autorità di bacino dei laghi minori, i Comuni rivieraschi, il gestore del Consorzio dell’Adda, i gestori delle centrali idroelettriche che si trovano a monte e con Regione Lombardia».
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