Addio a Carla Colombo
Fece grande “da Massenzio”
Insieme al marito aveva gestito uno dei ristoranti più noti della nostra città. Ad Acquate, una delle trattorie simbolo della ristorazione lecchese. Una storia iniziata a Mandello del Lario nel 1960 con la «Tavernetta da Massenzio»
LECCO
Insieme al marito, il celeberrimo Massenzio, aveva gestito uno dei ristoranti più noti della nostra città. «Da Massenzio» ad Acquate è stata, infatti, una delle trattorie simbolo della ristorazione lecchese. Una storia iniziata a Mandello del Lario nel 1960 con la «Tavernetta da Massenzio» e che dal 1980, per altri dieci anni, è continuata in via don Minzoni ad Acquate, il rione di origine del celebre ristoratore. «Si dice spesso che dietro ad un grande uomo ci sia sempre una grande donna – ci dice il figlio di Carla Canestrale, il regista cinematografico Corrado Colombo – e questo per mia madre era verissimo. Mio padre Massenzio era la star ma mia madre era quella che ha sempre lavorato al suo fianco». Il successo della trattoria «Da Massenzio», era basato su una cucina in cui dominava il pesce di lago e che aveva nel suo proprietario il valore aggiunto di una simpatia che lo rendeva unico. La rinomanza del locale è oggi misurabile dai personaggi che lo frequentarono; le cronache parlano di Maria Callas, Ursula Andress, Luigi Comencini, Giuliano Gemma, Stefania Sandrelli, Mino Reitano, Betty Curtis, Mario Tessuto, Maurizio Vandelli, i Pooh. Una vita intensa quella di Massenzio e Carla, trascorsa fianco a fianco sino al 2006, quando il celebre ristoratore è deceduto. «Mia madre – ci dice ancora il figlio Corrado – era affetta dal morbo di Parkinson, ma grazie all’aiuto dell’associazione lecchese «Uniamoci contro il Parkinson», ha vissuto la malattia con coraggio e si è dedicata anche alla pittura. Suoi acquerelli si trovano ancora nello studio della dottoressa Bianchi, all’ospedale Manzoni».
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