Abbadia, cantiere Anas vietato
Tagliano la recinzione e bivaccano
Nonostante il divieto l’area è frequentata. Rifiuti ovunque e resti di fuochi, c’è chi prende il sole. Ordinanza emessa per rischio di caduta sassi in spiaggia
Tagliano la recinzione lungo la strada provinciale, poco prima dell’ingresso nella galleria che porta a Lecco, ed accedono come e nulla fosse al cantiere Anas sul lungolago, trasformandolo in una discarica.
Entrano nonostante il divieto d’ingresso imposto dall’Anas e nonostante l’ordinanza che il Comune aveva sottoscritto anni fa per il rischio di caduta massi dall’alto della parete, e per di più non rispettano neppure le regole della buona educazione, tanto che ormai la zona è un immondezzaio.
Bottiglie abbandonate in giro, con il rischio di tagliarsi, lattine sparse ovunque, cumuli di rifiuti sotto le cabine di gestione degli impianti Anas. Cabine aperte con le porte forzate dove basterebbe poco per creare qualche danno agli impianti.
Ma non solo: ci sono pure resti di fuochi, di barbecue che sarebbero vietati, ed erbacce ovunque che però non sembrano spaventare i frequentatori. Nonostante tutto il degrado ogni fine settimana c’è chi arriva qui per prendere il sole e fare un tuffo. La spiaggia è un susseguirsi di sassi e sterpaglie, chiaramente non essendoci i bagni pubblici le zone meno in vista diventano una toilette.
C’è anche chi si è dilettato a fare graffiti, se così li si vuole definire, sulle pareti.
«L’area è di competenza Anas - spiega il sindaco Roberto Azzoni - in quanto cantiere della ciclabile. Un cantiere che è chiuso e deve restare chiuso per motivi di sicurezza, ma nonostante il divieto la rete viene puntualmente tagliata per creare un varco».
Rete che Anas ha già sostituito più volte, per trovarsi poi al punto di partenza con i soliti ignoti che ne tagliano una parte per accedere alla spiaggia sottostante.
«Inoltre c’è anche un’ordinanza, emessa anni fa e tutt’ora in vigore per il rischio che qualche masso si stacchi dalla parete e finisca sulla spiaggia», prosegue il sindaco Azzoni. Chi entra lo fa a suo rischio e pericolo, ma a quanto pare ben pochi fanno caso ai divieti, e stando ai rifiuti abbandonati in giro e ai resti di fuochi accesi la zona è molto frequentata.
Zona destinata a restare area di cantiere ancora per anni, considerato che del secondo tratto di ciclabile, da Pradello di Abbadia al confine con Lecco fino all’area Bolis di Abbadia, non c’è ancora il progetto definitivo nè il finanziamento, ma solo l’intenzione. Una lunga storia quella della ciclabile da Lecco ad Abbadia, dove c’è un voluto un decennio per realizzare il primo tratto, restringendo la carreggiata già presente, dalle Caviate di Lecco a Pradello.
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