A 90 all’ora sulla 36: «Nessuno si assume
le responsabilità»
Il presidente Paolo Oberti, del “Comitato Mortirolo ora”: «I nostri parlamentari chiedano dati sui fondi»
«La gente di Valtellina vuole farsi prendere in giro? Qui si tratta solo di un problema burocratico e di responsabilità che nessuno si vuole prendere».
Il presidente del “Comitato Mortirolo ora”, Paolo Oberti, torna sul problema dei limiti di velocità nel tratto Abbadia Lariana-Colico sulla statale 36. Il limite dei 90 km orari nel tratto Abbadia Lariana-Colico non sarebbe superabile, secondo Anas, a causa degli limiti dimensionali della carreggiata e dalla mancanza di una corsia di emergenza.
«Non ci risulta che le gallerie siano diventate più strette. Sono quelle di sempre – interviene Oberti -. Per superare tale limite Anas dice che occorreranno interventi di ampio respiro. Dobbiamo intendere che in un futuro piano quadriennale sarà previsto l’allargamento delle gallerie?».
«Diciamoci la verità: le vere cause dei nuovi limiti sono burocratiche in primis e strutturali: che la strada del lago sia costruita su un versante geologicamente instabile e che lentamente si “muova” lo sanno tutti. Sono sconcertato e mi domando allora: finora la strada non era sicura con i limiti concessi? La Valtellina è già lontanissima dalla rete autostradale e dai mercati lombardi e le aziende sia di produzione che di servizi, quali il turismo. La provincia di Sondrio, l’unica interamente montana, ha il diritto di avere una viabilità in linea con i tempi moderni e una via di accesso alternativa alla statale 36 tramite il traforo del Mortirolo».
Oberti, in relazione all’interrogazione del senatore Jonny Crosio, sull’argomento afferma di essere ansioso di sapere dallo stesso quali risposte abbia fornito Anas.
«Inoltre nuovamente torniamo a chiedere ai nostri parlamentari - conclude - che sarebbe utile ed interessante presentare una interrogazione parlamentare per avere dati ufficiali sia su quanti soldi siano stati spesi in manutenzione, ordinaria e straordinaria e sui dati riguardanti la chiusura della strada per detti lavori, che ormai è quasi quotidiana».
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