Cronaca / Circondario
Venerdì 06 Novembre 2015
Violenze alla moglie: «Tre anni»
I giudici lo condannano a cinque
Il pm aveva chiesto l’assoluzione per il reato più grave, stupro
«Ha preso un’altra moglie, temevo l’Hiv e gli chiedevo rapporti protetti»
Il pubblico ministero aveva chiuso la sua requisitoria chiedendo una condanna a tre anni, ma con l’assoluzione dell’imputato dall’accusa più grave, quella di aver violentato la moglie.
I giudici hanno invece ravvisato che lo stupro c’è stato eccome e quindi la pena dovesse essere più pesante. Cinque anni di reclusione, con il riconoscimento delle attenuanti prevalenti sulle contestate aggravanti il che significa che la pena avrebbe anche potuto essere addirittura più severa, per l’operaio di origini africane agli arresti domiciliari dall’aprile dello scorso anno a seguito della denuncia della moglie.
Giovedì mattina in tribunale a Lecco l’istruttoria si è chiusa con la testimonianza del fratello dell’imputato, assistito da un’interprete, che ha sostanzialmente confermato l’alibi fornito dal congiunto per l’episodio di violenza sessuale. Quindi la requisitoria del pubblico ministero e la sentenza.
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