Villa Serena, la proposta della minoranza in consiglio: «Revocare la vendita»

La vicenda della privatizzazione di Villa Serena Spa - dopo la quarta asta andata nei giorni scorsi deserta - tornerà in discussione in consiglio comunale su iniziativa dell’opposizione politica: il gruppo “Galbiate riparte” ha depositato una mozione che (salvo colpi di scena) verrà messa ai voti con l’obiettivo di un’inversione a U. Sintetizza il capogruppo Attilio Tentori: «Alla luce del fallimento del tentativo di vendita delle azioni di Villa Serena Spa, ma anche della perdita da parte del Comune di Galbiate dei diritti societari, cioè di ogni potere di controllo (per effetto del mancato rispetto del termine entro cui alienare la partecipazione) oltre che del rischio di liquidare il bene stendendolo, la nostra proposta è che il sindaco richieda alla Corte dei Conti un parere circa la fattibilità della revoca della procedura». Cioè, annullando la delibera originaria, la minoranza chiede di cancellare l’intero iter di vendita. «Ciò - rimarca Tentori - tanto più perché la Regione Lombardia ha reso noto recentemente che era necessario il suo assenso alla procedura, e non c’è mai stato; in ogni caso, sull’utilizzo del ricavato della vendita è la Regione stessa ad avere l’ultima parola».

Ancorché andando bene la liquidazione, potrebbe insomma rivelarsi tanta fatica per nulla ma, inoltre, l’opposizione insiste sul vizio nella procedura, mancando appunto l’assenso della Regione a monte. Com’è noto, l’ultima asta indetta dal consiglio d’amministrazione di Villa Serena Spa per la cessione dell’intera partecipazione azionaria che i Comuni hanno nella società è avvenuta invano per 27.000.000 di euro. Da qui in poi, si dovrebbe scendere cioè, per la minoranza, «a questo punto c’è il forte rischio che la società venga messa in liquidazione e la cessione delle quote avvenga a un prezzo anche molto inferiore rispetto al loro reale valore di mercato; questo comporterebbe un gravissimo danno erariale in capo ai Comuni soci, e soprattutto al Comune di Galbiate che detiene una partecipazione del 97,68%. Peraltro Villa Serena ha sempre avuto un attivo di bilancio e, tramite la casa di riposo di cui è titolare, con 193 posti (di cui 182 accreditati), offre un prezioso servizio alla cittadinanza e al territorio. Tuttavia, i Comuni - ribadisce Tentori - attualmente hanno comunque perso ogni potere di controllo sulla società, con conseguente impossibilità di indirizzarne la gestione verso il perseguimento degli interessi pubblici». Tutto sommato, meglio appunto «procedere a una revoca della decisione di vendere, anche per le responsabilità che potrebbero derivare dalla cessione delle azioni ad un prezzo inferiore al loro valore».

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