Via Favirano, il progetto è pronto
Ma bisogna fare i conti con la burocrazia

Calolziocorte Sarà necessario attendere l’inizio del prossimo anno per il doppio senso

Bisognerà attendere l’inizio del prossimo anno, nella migliore delle ipotesi, per tornare a vedere ripristinato il doppio senso in via Favirano.

Ad allungare i tempi del ripristino della normale viabilità della strada su cui, a gennaio, sono precipitati alcuni massi dalle rocce soprastanti, è la burocrazia.

150mila euro dalla Regione

Nonostante da mesi il Comune di Calolziocorte abbia ottenuto da Regione Lombardia i 150 mila euro necessari per finanziare le opere di messa in sicurezza e pochi giorni fa sia stato ufficialmente assegnato al geologo Massimo Riva l’incarico per la predisposizione del progetto definitivo, passeranno altri sei mesi prima di vedere ultimati i lavori .

«Il progetto - spiega il tecnico lecchese, a cui fin dall’inizio l’amministrazione di Calolziocorte si era rivolta per capire l’entità del problema e l’individuazione della migliore soluzione per il ripristino dello status quo - è praticamente già pronto, dal momento che mi ero portato avanti. Penso che lo consegnerò agli amministratori nella prima decade del prossimo mese di settembre. Dopo di che seguiranno tutte le procedure».

Sulla carta, l’esecuzione dell’intervento non dovrebbe richiedere più di un mese di tempo. «I lavori in sè - sottolinea il geologo - richiederanno una trentina di giorni. Ma a questi tempi occorre aggiungere quelli di apertura e chiusura del cantiere, che di fatto potrebbero raddoppiare».

Reti paramassi

Anche se, considerato il periodo, si rischia di arrivare ad allestire il cantiere in pieno inverno, Riva è ottimista. «La scelta progettuale è stata quella di installare reti paramassi subito a monte del tratto di strada su cui sono caduti i massi a gennaio. Dal punto di vista logistico, è la soluzione che crea meno problemi. Sotto il profilo sia logistico sia della accessibilità, non ci dovrebbero essere particolari difficoltà».

È tuttavia evidente che prima di arrivare a quel momento, di mesi ne passeranno ancora parecchi e fino ad allora la circolazione su quel tratto di strada che collega la frazione di Lorentino con Torre de’ Busi sarà regolata dalla lampada del semaforo.

«Spero che nel giro di sei mesi riusciremo a concludere tutto - afferma con concretezza l’assessore ai lavori pubblici Dario Gandolfi -. Oggi, tuttavia, nessuno può dire quanto ci vorrà. Una volta che avremo il progetto, potremo procedere con la gara e quindi con l’assegnazione. Di più non posso aggiungere».

Pochi giorni fa, sulla questione era intervenuto Diego Colosimo di Cambia Calolzio che sottolineava come, a 200 giorni dalla frana, «l’unico intervento fatto risulta essere la collocazione di una barriera che restringe la carreggiata ed un semaforo per la regolazione del traffico, senza peraltro nessun cartello che indichi la data di inizio lavori». Una mancanza di chiarezza che gli aveva dato il gancio per un affondo: «Le dichiarazioni fatte da esponenti della giunta in campagna elettorale sull’immediatezza dei lavori di ripristino sono molto fumo e poco arrosto».

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