Vercurago, rocciatori in azione per posare le reti paramassi a protezione del santuario di San Girolamo

Vercurago

L’attenzione dei numerosi fedeli che nei giorni scorsi hanno raggiunto il santuario di San Girolamo a Somasca per la festa è stata attirata dall’intervento in corso nella zona della cappelle. Così come sono rimasti incuriositi anche i tanti che hanno partecipato alle visite archeologiche nella piana di Chiuso, passando proprio dalla zona della rocca dell’Innominato.

Da qualche giorno, tecnici rocciatori specializzati stanno infatti lavorando per la posa delle reti paramassi che dovrebbero essere in grado di bloccare qualsiasi masso o sasso che dovesse staccarsi dalla roccia soprastante.

Si tratta del secondo lotto dell’intervento di messa in sicurezza della zona finanziato da Regione Lombardia attraverso il fondo montagna per il rischio idrogeologico.

Il primo, come si ricorderà, del valore di 570 mila euro, era stato eseguito tre anni fa. In quel caso, erano state installate reti a ridosso della montagna, che era stata imbrigliata saldamente. Questo secondo intervento, sempre del valore di 570 mila euro come il primo, prevede invece l’installazione di reti paramassi con una certa elasticità a monte della cappellette e in grado di bloccare la corsa di pietre e massi che dovessero precipitare verso la zona sottostante.

«In tutto - spiega Carlo Greppi nel suo ruolo di presidente della comunità montana del Lario Orientale - si tratta di circa 200 metri di pareti sulle quali saranno posate reti alte fino a 4 metri».

L’intervento, incominciato da qualche giorno, non dovrebbe richiedere tempi lunghi. Nelle settimane precedenti, gli operai hanno provveduto a ripulire la parete con il disgaggio di sassi pericolanti. Ultimata questa prima parte dell’operazione, si è quindi potuti passare a quella successiva che comporta l’installazione delle reti che richiederanno non più di un mese di tempo.

La messa in sicurezza della zona è da tempo una priorità. Nel gennaio 2022, come si ricorderà, proprio nella zona delle cappellette si erano staccati alcuni massi che erano precipitati di sotto in ben due occasioni nel giro di pochissimo tempo.

Tali avvenimenti avevano spinto i padri somaschi ha chiudere l’accesso al santuario per lungo tempo. Le visite dei fedeli erano tornate possibile solo nel momento in cui erano stati eseguiti i lavori di messa in sicurezza che avevano tuttavia richiesto parecchi mesi non solo per la predisposizione dei progetti ma anche e soprattutto per l’individuazione delle risorse necessarie.

Successivamente, era poi stato predisposto un piano di maggior respiro che ha richiesto stanziamenti per oltre un milione di euro e qualche anno per essere finanziato.

La prima parte dell’intervento è stata eseguita verso la fine del 2022 mentre la seconda è in corso proprio in queste settimane.

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