Vercurago, costi insostenibili

il nido non riapre

Dopo vent’anni l’asilo dei Padri Somaschi abbandona la sua funzione educativa, colpa del Coronavirus

Una trentina di famiglie senza servizio e sei educatori a casa: «Sono mancate le entrate, carico troppo alto per noi»

Vercurago

L’allarme a livello nazionale è stato lanciato da tempo. Ora gli effetti si iniziano a vedere anche sul territorio. Da settembre, il nido e la sezione primavera di Somasca non riapriranno, a causa delle conseguenze legate alla pandemia che ha sconvolto ogni settore.

É un danno grave, in termini di perdita di posti di lavoro e per il venir meno di un servizio fondamentale per una trentina di famiglie del territorio, quello che la crisi economica provocata dal coronavirus ha prodotto a Vercurago, dove l’unico asilo nido attualmente funzionante cesserà la propria ventennale attività nel giro di poche settimane.

L’annuncio

Ad annunciarlo, loro malgrado, i Padri Somaschi, che sulla collina vercuraghese hanno posto le basi di numerosi servizi educativi, con Casa San Girolamo fin dal 1967 con l’accoglienza e l’assistenza di minori delle scuole elementari nella struttura Cà Miani. Nel 2002, quindi, la diversificazione dell’attività ha portato alla creazione dei servizi in favore dei bambini dai 3 ai 36 mesi, con il Villaggio dei folletti e la Sezione primavera.

«La sostenibilità dell’opera è stata garantita dalle rette, dai contributi degli enti pubblici, da offerte liberali e dalla comunità dei padri – ha ricordato Padre Luigi Ghezzi nella lettera inviata alle famiglie e alla comunità -. Quest’ultima ha onorato l’impegno facendosi carico ogni anno del disavanzo finanziario di gestione per il particolare significato dell’asilo nido nell’ambito delle offerte educative di Casa San Girolamo e per la reale rispondenza ai bisogni delle famiglie del territorio. Ma a causa dell’emergenza sanitaria di questi mesi, la comunità dei padri è chiamata a un onere maggiore che non è più in grado di sostenere e pertanto, con rincrescimento, è costretta a interrompere l’attività al 31 agosto 2020».

Stessa sorte anche per il punto giochi di Valgreghentino

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