
Varese-Como-Lecco, riparte il progetto
Regione Lombardia ha confermato l’opera fra gli interventi ritenuti strategici, con alta priorità. Secondo il tracciato preliminare, la nuova autostrada dovrebbe incrociare la Statale 36 all’altezza di Nibionno
Lecco
La giunta di Regione Lombardia nella seduta di ieri ha confermato la massima priorità per la realizzazione dell’Autostrada regionale Varese-Como-Lecco nel programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027. «Troppi anni di silenzio – commenta Giacomo Zamperini, consigliere regionale lecchese di Fratelli d’Italia rischiano di togliere attenzione e sminuire l’importanza di un progetto fondamentale per il nostro territorio. Credo che sia giunto il momento di riportare al centro del dibattito politico ed istituzionale la realizzazione della cosiddetta “Pedemontana del nord”, l’Autostrada regionale Varese-Como-Lecco». Secondo un progetto preliminare studiato dalle Camere di Commercio: «Collegare Lecco in modo più rapido ed efficiente a Varese e all’intera regione, uscendo da questa sorta di “milanocentrismo stradale”, non solo migliorerà la mobilità interna, ma aprirà anche nuove possibilità di connessione con la Svizzera, in particolare con il Canton Ticino, con importanti ricadute economiche per l’area insubrica. Arrivare da Lecco a Varese in mezz’ora è un obiettivo ambizioso ma non impossibile da raggiungere». L’opera, di cui si discutere da oltre un decennio, avrebbe oggi un costo complessivo stimato di 1.269.255.000 euro. In estrema sintesi, si tratterebbe di un’arteria viabilistica di circa 27 chilometri che da Varese attraverserebbe il comasco fino ad innestarsi sulla statale 36 a Nibionno.
«Coinvolgere le Camere di Commercio e le associazioni d’impresa – prosegue Zamperini - risulta essenziale su questa nuova connessione viabilistica che avvicina Malpensa, anche per rivedere assieme il progetto ed attualizzarlo alla luce dei cambiamenti degli ultimi anni, immaginando altresì una modifica del tracciato previsto inizialmente. Per questo motivo, porterò la discussione al tavolo per la competitività convocato dalla Camera di Commercio Como-Lecco, così come ai tavoli sovraprovinciali quali ad esempio quello della Regio Insubrica, coinvolgendo anche gli amici del Canton Ticino». Quest’ipotesi rientra così in una discussione sulle grandi opere viabilistiche nel territorio lecchese che ha già tanti altri protagonisti, dalla Lecco – Bergamo fino ad un eventuale prolungamento della tangenziale est fino a Olginate.
«Abbiamo già avuto esperienze negative, come nel caso della Lecco-Bergamo, conclude Zamperini - che ci hanno insegnato quanto sia cruciale evitare annunci trionfanti per poi incorrere in ritardi ed opere incompiute. Questa infrastruttura deve diventare una realtà concreta, in grado di camminare sulle sue gambe e di trovare adeguate fonti di finanziamento. Ma non dobbiamo fermarci qui: il territorio, a partire da Confindustria Lecco e Sondrio, ci chiede di continuare ad immaginare infrastrutture al passo con i tempi, pianificando un futuro migliore per la nostra viabilità, specialmente quella lecchese, così martoriata in questi ultimi anni».
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