
Cronaca / Circondario
Giovedì 24 Aprile 2025
Valmadrera, stop ai tuffi dal pontile di Parè: sorveglianza della Guardia costiera
Valmadrera
Niente più tuffi dal pontile di Parè: la prossima estate sarà davvero difficile farla franca, per i temerari. Annuncia il sindaco di Valmadrera, Cesare Colombo: «È stato raggiunto un accordo con la Guardia costiera, che garantirà in modo continuativo la sorveglianza sul tratto di sponda prospiciente il pratone di Parè. Il periodo andrà dalla metà del prossimo giugno, a metà settembre. Riteniamo estremamente prezioso questo supporto e siamo perciò molto grati per la collaborazione».
La Guardia costiera assicurerà la propria presenza mirata sul fenomeno e ciò a fronte dell’intesa che impegnerà il Comune anche con una contribuzione di 3.000 euro. La stagione scorsa i bagnanti avevano tenuto in scacco le forze dell’ordine. Dichiara Colombo: «Impedire i tuffi dal pontile è una priorità anzitutto in termini di sicurezza e incolumità pubblica, data la pericolosità dei luoghi. Inoltre, la moda ha interferito la scorsa estate notevolmente col regolare e sereno svolgimento del servizio di navigazione pubblica: non possiamo certamente rischiare - afferma il sindaco - di perdere il battello per questo genere di violazioni e intemperanze». Il pontile della navigazione pubblica di Parè era diventato a tutti gli effetti un trampolino: tuffi con capriola, con lunga rincorsa e persino con la ciambella lanciata tranquillamente in acqua da chi si sentiva meno esperto e preferiva buttarsi piano. Insomma: oltre alle sfide mordi e fuggi, a rendersi protagonisti di evoluzioni e - per così dire, prodezze - c’erano interi gruppi di turisti, giovani (però non giovanissimi) di ogni nazionalità, habitué del posto: si divertivano per un pezzo, senza fretta e - va detto - senza nemmeno suscitare sdegno o perplessità da parte dei molti altri bagnanti presenti (a coppie, gruppi, famiglie di nazionalità diverse e, naturalmente, anche molti italiani).
Come fosse il passatempo più scontato, alla luce - è il caso di dire - del sole, tutti i divieti venivano bellamente infranti e gli sbarramenti scavalcati. I giovani si dilettavano a tuffarsi, tanto quanto a nuotare, per poi risalire arrampicandosi sulle strutture del pontile stesso; altre segnalazioni riguardavano invece tuffi rapidi, azzardati, dalla sommità dei piloni bianchi e azzurri, in quel caso da parte perlopiù di adolescenti. All’arrivo del battello da Lecco per Bellagio, o viceversa, i nuotatori si spostavano e il rimpiattino era continuo anche con l’addetto al pontile, privo di qualsiasi autorità e ruolo di vigilante. I pericoli erano stati chiaramente evidenziati dal comandante della polizia locale, Cristian Francese, che aveva sollevato il caso: «I tuffatori vanno a generare un serio problema di sicurezza e un notevole disservizio». In presenza di estranei sul pontile o di persone in acqua nello spazio destinato all’attracco, i battelli non si possono infatti fermare, per evitare incidenti tra cui la collisione tra natanti e nuotatori o le conseguenze per questi ultimi dell’onda provocata dal motore.
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