Valmadrera, lo sfogo del presidente della Polisportiva: «Umiliante chiedere i certificati penali ai volontari»

«Le associazioni, in particolare la Polisportiva, sono fatte da persone per bene, che ci mettono energie e tempo per i giovani: basta, quindi, con la burocrazia ispirata alla cultura del sospetto»: lo sostiene Alberto De Pellegrin, il presidente della società che, a Valmadrera, compie 50 anni e proprio l’altra sera li ha festeggiati con squadre, staff, sponsor e con la presentazione della stagione prossima.

De Pellegrin ha colto questa occasione per togliersi il macigno dalla scarpa. «Spesso le leggi non aiutano a creare un clima di fiducia: obbligano il presidente, cioè me, a richiedere certificati al Tribunale o a far compilare autodichiarazioni impensabili per tutti noi che viviamo con gioia, passione e cuore l’attività all’interno della Polisportiva. A me interessano i ragazzi e poter portare avanti la società: non mi piace il clima di sospetto e di sfiducia che si vuole generare». Il tema è quello scottante della pedofilia.

L’ex sindaco, e fondatore della Polisportiva, Antonio Rusconi - presente alla Festa dell’altra sera - precisa: «Per l’esattezza, De Pellegrin si riferisce all’ assurdità della modulistica imposta dalla normativa secondo cui, per ogni volontario, bisogna certificare di non aver ricevuto condanne. Sono adempimenti folli per associazioni che, come la nostra, hanno oltre 150 volontari, in genere tutti ex giocatori o allenatori: cioè, persone che si conoscono fin da bambini. È anche umiliante, per un presidente, dover chiedere a persone che allenano da vent’anni di firmare questi certificati».

Riprende De Pellegrin: «Per me, ciò che è fondamentale è il rapporto di fiducia con le famiglie e ciò si costruisce con le relazioni e la comunità, non col continuo aumentare il numero di leggi che le associazioni dilettantistiche Asd devono rispettare. Noi viviamo a Valmadrera, una comunità che da sempre è viva in termini di relazioni e di volontariato: faccio fatica - afferma De Pellegrin - a capire imposizioni come quella di chiedere il certificato penale per allenatori che sono con noi da anni, anzi: sono cresciuti qui, in mezzo a noi. Difendiamo, dunque - esorta il presidente della Polisportiva - la nostra fiducia reciproca: non dobbiamo aver paura dell’altro quando questo è un allenatore della Polisportiva che vuole solo che i ragazzi vivano le sue stesse gioie, di quando era in Polisportiva alla loro età. In conclusione - è la posizione del presidente - io cerco solo di fare in modo che qui si possa ancora crescere con la fiducia reciproca». La sera stessa della presentazione della prossima stagione, il sindaco di Valmadrera, Cesare Colombo - portando i propri saluti - ha voluto pubblicamente «ringraziare la Polisportiva Valmadrera per l’impegno, a livello sportivo e sociale, per i giovani». È stato inoltre premiato Antonio “Chacho” Locatelli, esempio di allenatore «per 43 anni anima del basket in maglia arancione».

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