Valmadrera, scomparso da tre giorni: salvato dagli agenti della Polizia locale grazie alle telecamere

Lo cercavano da mercoledì: la determinazione della polizia intercomunale nel condurre minuziosamente e incessantemente le indagini ha portato a rintracciare oggi, alle 12.30, nel centro sportivo “Rio Torto”, il 67enne residente a Civate - originario di Valmadrera - di cui, dalla stessa ora del 6 novembre, si erano perse le tracce.

Tra giorni e altrettante notti trascorsi nell’abitacolo della sua Suzuki Swift, con minime di 4 gradi, senza mangiare né bere: era probabilmente questione di ore; la lotta contro il tempo è stata vinta però dagli agenti, che hanno ritrovato lo scomparso, provato, ma vivo. È stato trasportato in codice giallo al Pronto soccorso di Lecco.

A strapparlo a inedia e freddo sono state le ricerche svolte inizialmente mediante il sistema di videosorveglianza dei Comuni di Valmadrera, Malgrate e Civate, instancabilmente consultato dal comandante Cristian Francese coi suoi uomini. «Siamo anzitutto grati, ma anche profondamente colpiti per questa eccezionale indagine - ha dichiarato il sindaco di Civate, Angelo Isella - Un plauso è più che doveroso: con dedizione e professionalità, è stato salvato un uomo».

A partire dalla prima segnalazione, la polizia locale ha ricostruito meticolosamente gli spostamenti. «All’inizio - dice Francese - a noi era stato chiesto di cercare un’auto: avevamo una targa, un orario (le 12.30 del 6 novembre, appunto) e un luogo: il Gaggio di Malgrate. Che si trattasse di un uomo scomparso, a noi è divenuta chiaro venerdì pomeriggio. A quel punto, abbiamo abbandonato subito i lettori di targhe per recuperare e scandagliare anche le altre migliaia di riprese delle oltre cento telecamere lungo ogni possibile tragitto. Occorre grande concentrazione, sì, ma la tecnologia, usata bene, serve: stavolta, più che mai. Abbiamo agganciato la Suzuki al Gaggio e l’abbiamo cercata poi in tutti i fotogrammi successivi: eccola rientrare a Valmadrera, passare per il semaforo vicino al municipio, girare in via Sabatelli seguendo le deviazioni per i lavori in corso; risalire a San Dionigi; da lì, il primo pensiero era che potesse dirigersi a Onno: centinaia di fotogrammi ancora, ma lì niente. L’auto è ricomparsa in viale Promessi sposi, poi basta. Nelle riprese delle ore seguenti, la Suzuki non riemergeva da nessuna parte: il cerchio dunque era chiuso, doveva trovarsi lì per forza».

Gli agenti hanno cominciato le ricerche sul campo: via per via, stradina per stradina. «L’auto - dice Francese - è stata trovata nel primo posteggio del “Rio Torto”. Non dava nell’occhio: una bella vettura, parcheggiata bene; non sarebbe stata segnalata probabilmente da nessuno, chissà fino a quando».

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