Cronaca / Circondario
Domenica 01 Novembre 2020
Valmadrera, polemiche sulle segnalazioni
«Metodo fascista, ci pensi il Comune»
Non piace la sollecitazione del sindaco che chiede di controllare i comportamenti . La Lega: «Non è un servizio per le vendette tra vicini». Ascolto «Non siamo all’epoca dell’Ovra»
Mentre salgono a 48 i casi di contagio da Covid in città, infuria la polemica sulla sollecitazione, da parte del sindaco Antonio Rusconi, affinché i cittadini segnalino anche attraverso il “Controllo di vicinato” i comportamenti a rischio: cene, feste e mascherine.
Le reazioni
È un coro di no, da parte dell’opposizione e su Facebook. La Lega, per voce di Flavio Nogara, definisce «follia pura trasformare il “Controllo di vicinato” in un servizio di intelligence, alimentato da spie; i volontari si sono messi a disposizione con generosità e senso civico per svolgere questo servizio: segnalare persone sospette, evitare furti, spaccio, violenze, garantire la sicurezza della città; non per dare retta a chi riferisce un commensale in più presente nella casa del vicino coni l quale corre magari cattivo sangue». Per Rusconi, «di fronte ai dati, in continuo e rapido aumento (eravamo a 34, l’altro ieri) e ad una situazione, quindi, di gravità eccezionale, resto convinto che il Comune debba mettere in campo tutti gli strumenti per contrastare il virus; stupisce che qualcuno non la pensi così: tutti dovremmo unirci contro i comportamenti che favoriscono la diffusione del Covid. Mi aspetto un fronte comune».
Per l’altra lista di minoranza, “Ascolto Valmadrera” (capogruppo, Guido Villa) «non si può che prendere le distanze dalla chiamata alla delazione del sindaco. Non siamo all’epoca dell’Ovra, la polizia fascista che controllava la vita degli italiani. Non è compito dei cittadini svolgere controlli. Non vogliamo, non possiamo e non dobbiamo accettare un clima di sospetto e sfiducia per soddisfare l’ego del sindaco monocratico».
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