La carcassa di un muflone azzannato alla gola e parzialmente sbranato è stato trovato nei boschi, vicino al Sasso Preguda. È la preda di un lupo?
Saranno le indagini avviate dai Carabinieri forestali a fare luce sull’episodio che si è verificato giovedì scorso a Valmadrera, proprio partendo dal macabro ritrovamento.
Dopo gli avvistamenti accertati che sono stati registrati a più riprese l’anno scorso sul Barro, a San Michele e altri episodi avvenuti anche a Garlate e a Pian Sciresa dove diversi capi di bestiame sono stati predati, ora c’è la possibilità che un lupo si aggiri tra i boschi, sopra l’abitato di Valmadrera.
L’episodio che ha fatto partire gli accertamenti è stato segnalato come detto nella mattinata di giovedì scorso, quando un allevatore della zona si è imbattuto nella carcassa di un muflone.
«Si trattava di un esemplare femmina, poco più grande di una pecora - ci racconta l’allevatore - appena l’ho trovata non ho avuto bisogno di lanciare l’allarme, perché i militari della Forestale erano già impegnati a perlustrare la zona, e forse seguendo le tracce, sono giunti sul luogo in cui si trovava la carcassa, pochi istanti dopo me».
La preda presentava tracce inequivocabili di un’aggressione.
«Era stata azzannata e divorata. Una zampa era stata completamente mangiata. Ma nei giorni successivi non ho visto altri elementi indicativi della presenza di un possibile lupo. mentre ho visto aggirarsi tranquillamente altri mufloni» conclude il valmadrerese.
Come avviene in questi casi, i Carabinieri hanno avviato tutti gli accertamenti, rimuovendo la carcassa e inviando i campioni prelevati dall’animale per consentire l’identificazione del dna. Questo esame infatti consentirà di stabilire con certezza se sia stata l’azione di un lupo o invece se l’animale sia stato sbranato ad esempio da cani randagi o altri predatori.
Insomma l’ombra del lupo, forse un esemplare solitario staccatosi da un branco, incombe su Valmadrera. E infatti la notizia si è subito diffusa in città. Nessun allarmismo per fortuna per ora, ma si tiene alta l’attenzione. Come conferma Don Agostino Frasson, informato immediatamente dei fatti, dal momento che Cascina Don Guanella non è lontana dal luogo di ritrovamento del muflone sbranato: «Abbiamo saputo dell’episodio in corso di accertamento - commenta - I nostri animali sono tutti in spazi recintati, anche se siamo ben consapevoli che questo non potrebbe fermare un eventuale lupo, cerchiamo di prestare attenzione».
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