Cronaca / Circondario
Giovedì 02 Gennaio 2020
Valmadrera. Allo sportello del cittadino
la fotografia di tante situazioni difficili
Il servizio istituito dal Comune ha erogato assistenza e servizi per 665 volte
I singoli utenti sono stati 354, l’affluenza degli stranieri ha raggiunto quasi un terzo del totale
Tanti bisognosi, in fila allo “Sportello del cittadino”, recentemente istituito dal Comune proprio per dirigerli, tra aiuti sociali veri e propri e indicazioni su altri servizi, trovare lavoro oppure casa.
«Da gennaio 2019 al 16 dicembre – fa il punto il sindaco, Antonio Rusconi - gli accessi allo “Sportello” sono stati 665: il dato comprende sia le persone che hanno usufruito del servizio una sola volta, sia coloro che si sono ripresentati». I singoli utenti che si sono rivolti allo “Sportello” sono stati 354. I nuovi accessi – cioè, chi si è rivolto per la prima volta al servizio - sono stati 121 (il 34%); 74 persone erano già precedentemente in carico all’ufficio Servizi Sociali e si sono rivolte allo “Sportello” per pratiche o per richiedere colloqui alle assistenti sociali (il 21%).
«Si rileva, nella cifra totale – riprende Rusconi - un’importante differenza di genere: le donne rappresentano, infatti, il 57%». Inoltre, l’affluenza al servizio da parte della popolazione straniera è stata molto maggiore, rispetto a quella italiana, limitata al 32%. Sono numeri che comunque evidenziano fasce di persone in difficoltà che hanno bisogno di forme di assistenza di vario tipo.
«Analizzando e confrontando i numeri in base alla tipologia di utenza – aggiunge il sindaco - risulta predominante l’affluenza sia di famiglie con figli minorenni, sia di nuclei di soli adulti. I cittadini sopra i 65 anni costituiscono il 19,5%; gli adulti dai 18 anni ai 65 sono il 37%; i disabili, il 2%; le famiglie con minori, il 41,5%».
La situazione lavorativa conferma ciò che è facilmente intuibile, che cioè le persone con più problemi economici sono quelle o senza lavoro o con una situazione occupazionale precaria: «Nel 2019, la percentuale di persone disoccupate o inoccupate che si sono rivolte allo “Sportello” hanno rappresentato il 46%. I pensionati, che richiedono per la maggior parte servizi di tipo assistenziale domiciliare o i pasti, ma anche ascolto e supporto relazionale, risultano il 19,5%. Il 95 % delle persone che si sono rivolte allo “Sportello”, sia per la prima volta che per più accessi – dice Rusconi - è rimasto in carico al servizio per pratiche burocratiche, come i contributi regionali e gli assegni di maternità o al nucleo familiare, ma anche per quanto riguarda la ricerca del lavoro e richieste di sostegno attraverso i pacchi alimentari di Caritas e Croce Rossa. Il 5% degli accessi, invece, si è trasformato in una presa in carico, da parte del Servizio sociale».
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