Valmadrera: 16enne rapinato in zona residenziale

Il ragazzo domenica sera è stato minacciato con un coltello e derubato del cellulare. la denuncia della mamma: «Mettete in guardia i vostri figli. La cosa grave è che in una zona tranquilla, proprio fuori casa e non a tarda ora, possano succedere cose simili»

Ancora una rapina tra adolescenti: il nuovo, grave fatto risale a domenica sera. La vittima è un 16enne e lo scenario, il quartiere residenziale di via San Dionigi, al confine tra Valmadrera e Malgrate.

A rendere noto il fatto è stata in seguito la madre, «per portare a conoscenza la comunità e suscitare la doverosa allerta». Come ha riferito la mamma «domenica sera, alle 21.30 in via San Dionigi, mio figlio è stato minacciato con un coltello e derubato del cellulare da un ragazzo (che mi ha poi descritto di origine nord africana) che lo ha avvicinato con la scusa di chiedergli l’ora. Il cellulare era un vecchio modello, di poco valore. Ma la cosa grave è che in una zona tranquilla, proprio fuori casa e non a tarda ora, possano succedere cose simili. Oggigiorno, purtroppo, si rischia la vita anche nei nostri piccoli centri urbani, sotto casa, per poco o nulla. Da parte nostra - ha precisato la mamma - è stata fatta regolare denuncia, ma agli altri genitori diciamo: mettete in guardia i vostri figli. È sicuramente brutto da dirsi, ma meglio non fidarsi di nessuno e, soprattutto, non reagire».

Intervistata oggi, la mamma del ragazzo ha commentato: «Il nostro intento non è in alcun modo razzista. Non vogliamo fare altro che fornire indicazioni oggettive sull’accaduto e la finalità è quella di mettere in allerta altre famiglie e, nello stesso tempo, di sottolineare un messaggio per i figli, i miei per primi: cioè, che la vita è più importante di qualsiasi oggetto, indipendentemente dal valore economico che ha. Con le notizie di cronaca che purtroppo si leggono tutti i giorni e che coinvolgono spesso giovanissimi in vicende addirittura brutali, riteniamo sia giusto cogliere la grave occasione di ciò che è capitato sotto casa nostra per riaffermare il valore dell’unica cosa veramente preziosa di cui i ragazzi (così come tutti noi) disponiamo: non certo un cellulare, bensì la vita. È necessario tornare a una comunità educante, solidale e che sia sempre più di esempio per i giovani».

A Valmadrera si sono già verificati fatti di cronaca con protagonisti minorenni, a partire dal giugno del 2022 quando un 12enne fu rapinato da alcuni bulli (3 su 4 di origine straniera) a Parè; la domenica pomeriggio seguente, un 14enne venne minacciato in centro da un ragazzo magrebino poco maggiore, affinché gli consegnasse il marsupio col cellulare. Il terzo caso in meno di una settimana accadde nelle vicinanze del Santuario di San Martino: la vittima fu un altro 12enne che «stava giocando con due coetanei, non lontano da casa - secondo quanto riferito dalla madre - quando sono arrivati altri due ragazzi, sui 15 o 16 anni. Hanno iniziato a chiedere ai bambini di dove fossero, poi hanno cercato loro soldi, con fare minaccioso. Hanno insistito per farsi dare il cellulare. Siccome i bambini non avevano nulla con sé, allora i ragazzi si sono rivolti a mio figlio e gli hanno preso la palla, dell’Adidas, e gli hanno tolto il cappellino, marca Jordan. Il valore economico di questi oggetti non è ciò che conta - dissero anche allora le famiglie - ma preoccupa tantissimo l’accaduto e lo spavento».

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