Cronaca / Circondario
Martedì 08 Maggio 2018
Unesco, San Pietro “corre” da sola
La chiesa di San Calocero resta fuori
Il complesso romanico di Civate è candidato al riconoscimento di patrimonio dell’umanità. Amigoni, segretario della Fondazione: «Non possiamo rischiare che i tempi si allunghino»
San Calocero può attendere: la chiesa non prenderà il treno per l’Unesco. La chiesa non rientrerà nell’itinerario romanico candidato all’alto patrocinio, benché si siano appena conclusi quattordici anni di restauri dei suoi preziosi affreschi – inaugurati lo scorso sabato - e siano stati portati alla luce più belli che mai.
Come spiega Emilio Amigoni, segretario generale della “Fondazione comunitaria del Lecchese” (già Fondazione della provincia di Lecco) «non è essenziale che San Calocero sia inclusa tra i siti; per San Pietro al Monte – l’altro gioiello, con la maiuscola, di Civate – non ci sono “se”: è solo questione di quando; invece, fare un’aggiunta alla lista potrebbe rivelarsi molto rischioso. Con ogni probabilità, si allungheranno i tempi; inoltre, si potrebbero riaprire i giochi anche per altri siti interessati all’inclusione e la contesa aumenterebbe». Com’è noto, il complesso abbaziale romanico di San Pietro al Monte è candidato al riconoscimento quale patrimonio dell’umanità incluso nel percorso “Il passaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale”, promosso dalla “Fondazione comunitaria del Lecchese” stessa.
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