Cronaca / Circondario
Giovedì 09 Gennaio 2020
Un muro per i vestiti che non si usano più
«Se non hai bisogno lascia, se no prendi»
La proposta di Cambia Calolzio: «Un’idea per aiutare le persone in difficoltà»
«Meglio destinare direttamente questi beni alla Caritas» replica l’assessore
Dare vita a un “muro della gentilezza” dove chi ha in eccesso possa aiutare chi stenta. È la proposta che Cambia Calolzio ha messo a punto sulla scia di una iniziativa che sta prendendo piede in altre zone e che in città si vorrebbe concretizzare in luoghi di grande passaggio, sulla base di quanto proposto dai consiglieri comunali Diego Colosimo e Daniele Vanoli, che ne vorrebbero uno in ogni frazione. «Non è una nostra invenzione – hanno spiegato -: questa idea è nata in Iran nel 2005 e da lì poi ha cominciato a diffondersi in Europa. In Italia ha già trovato terreno fertile in molte città ».
In sostanza, si tratta di uno spazio nel quale in modo anonimo si possono appendere capi di abbigliamento (maglioni, sciarpe, cappelli, giacche a vento) per metterli a disposizione di chi è in difficoltà, di chi non riesce a sbarcare il lunario, di chi vive per strada, di chi ha freddo.
L’assessore ai Servizi sociali Tina Balossi, però, nutre qualche perplessità in merito a questa proposta, nonostante di situazioni di necessità in città indubbiamente ce ne siano. «Temo che una iniziativa di questo tipo, affidata direttamente ai cittadini, rischierebbe di finire con lo svilirsi: i capi migliori finirebbero con l’essere prelevati per essere venduti in qualche mercatino e in queste zone si verrebbero a concentrare oggetti di scarto di vario genere. Piuttosto, meglio indirizzare questi beni da destinare al riuso direttamente alla Caritas, che opera in modo importante anche sul nostro territorio e che a sua volta deve a volte fronteggiare situazioni problematiche nella distribuzione di alimentari e abbigliamento ai bisognosi».
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