Turismo, la ricetta del Griso: «Un brand lecchese»

«È necessario allungare il tempo medio di permanenza dei turisti. Da noi e, in generale, nelle strutture sulla sponda orientale del Lago di Como, in modo tale che gli ospiti possano vivere di più sia gli hotel che il territorio e ciò che esso può offrire». Ercole Crippa è uno dei soci fondatori della Parco Malgrate Srl ed è da dieci anni impegnato nella gestione dell’Hotel Griso di Malgrate che, nell’ultimo periodo, si è evoluto, con lo scopo di diventare sempre più un “hotel di lago”, al posto di un business hotel, ad esempio spostando il proprio ingresso principale proprio sul lungolago e non tenendolo più in via Provinciale.

«La stagione estiva di quest’anno è andata molto bene, abbiamo raggiunto ancora una volta il 100 per cento di prenotazioni stanze. Abbiamo uno dei tassi di occupazioni annui più alti della provincia, circa l’85 per cento – racconta Crippa, insieme a Martina Longhi, che lavora all’accoglienza – La durata media di permanenza dei turisti sul territorio è però insufficiente, di due giorni circa. Spesso chiediamo agli ospiti se sono riusciti a visitare il centro cittadino e ci sentiamo dire di no, perché preferiscono, nelle poche ore di soggiorno, andare a Como, Bellagio o a Varenna”. Il turismo outdoor, che di Lecco tanto piace, secondo Crippa non basta: serve un marchio identitario per la città che vada al di là di lago e montagne e che la differenzi proprio da mete maggiormente turistiche, come Varenna e Bellagio.

Del resto, il tempo di permanenza » dipende proprio dalla location, non dall’albergo”, fa presente Ercole Crippa. “I clienti si fermerebbero più a lungo, se il territorio facesse venire loro voglia di restare, con servizi unici ed efficienti – commenta – Al momento siamo un po’ la “Cenerentola del Lago di Como”: siamo famosi per le industrie, non per l’offerta turistica, per questo serve diventare una realtà unica in tutto il lago, grazie a un brand che sia riconoscibile e apprezzabile».

Fondamentali, da questo punto di vista, tanto un approccio positivo dei lecchesi, “a volte poco consapevoli della bellezza del territorio in cui risiedono”, quanto un dialogo aperto e costruttivo tra albergatori, istituzioni, associazioni e amministrazione locale, che dia vita a una politica di promozione del territorio positiva e solida. “Pubblico e privato non possono prescindere l’uno dall’altro”, evidenzia il socio della Parco Malgrate Srl.

La stragrande maggioranza dei clienti del Griso è straniera (da oltre cento paesi diversi), con polacchi e statunitensi in pole position. Ma non mancano neppure inglesi e francesi. “Vengono qui per lavoro, anche se più raramente, o per piacere – racconta – È difficile però che i nostri clienti ci scelgano solo per visitare Lecco, perché la tendenza è quella di organizzare tour dell’intero Lario, e questo fa sì che la fidelizzazione, con il ritorno dei clienti negli anni successivi, sia molto difficile. Il territorio deve anche decidere che impronta dare all’offerta turistica: chi vuole un’esperienza alla Portofino non va a Rimini, e viceversa. Ma Lecco non può essere un luogo di passaggio o un ripiego”. A mancare, in alcuni casi, sono proprio i servizi offerti dal territorio, tra cui i trasporti, specie via lago, e i taxi, per cui tra i progetti di Crippa c’è anche la costruzione di un imbarcadero privato con due motoscafi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA