Cronaca / Circondario
Giovedì 26 Dicembre 2024
Trent’anni senza Golfari, il democristiano romagnolo che ha forgiato i lecchesi
Sono trascorsi trent’anni dalla morte di Cesare Golfari, uno dei massimi esponenti lecchesi della Democrazia Cristiana nella prima repubblica, avvenuta il 26 dicembre 1994. «Cosa ci racconterebbe oggi mio padre della sua vita pubblica? – ricorda il figlio Stefano - Non credo gli ultimi anni amarissimi, quelle sono cose che tornano in mente a noi familiari. E che non possiamo cancellare. Più probabile lo vedo, ridacchiando, raccontare degli inizi, primi anni Cinquanta, quando girava in vespa con il Nino Fiamminghi fra i rioni di Lecco per convincere i giovani a fare politica, a impegnarsi nel partito».
Nato a Forlimpopoli e trasferitosi a Galbiate nel dopoguerra per la professione di maestro elementare, Cesare Golfari è stato primo segretario della Dc di Lecco nel 1970, dopo averne ottenuto l’autonomia da Como. Una carriera politica senza precedenti tutta nella sinistra Dc: da sindaco di Galbiate divenne presidente di Regione Lombardia nel 1974, incarico che lo portò a firmare la prima legge urbanistica della Regione, il primo piano regionale di sviluppo, la prima organizzazione del sistema sanitario. Senatore dal 1987. «È stata una delle intelligenze politiche più raffinate a livello nazionale in quel periodo. – ricorda il casatese Domenico Galbiati – Golfari aveva capito tutto prima degli altri sia nel 1975, anno del sorpasso Pci sulla Dc nelle amministrative, sia dopo la morte di Aldo Moro, una cesura drammatica nella vita politica e democratica nel nostro paese. Sapeva che senza Moro si era chiusa ogni possibilità di collaborazione tra i due partiti per risollevare un paese in grande difficoltà. È mancato troppo presto: se fosse sopravvissuto avrebbe dato un contributo importante nella comprensione dei processi politici».
L’ex sindaco di Lecco Virginio Brivio ricorda come Golfari, oltre che «un politico con un carattere forte e una capacità di portare avanti gli interessi del territorio», sia stato un «attento pedagogista». «Le mie prime pagelle delle elementari – aggiunge Antonio Rusconi, altro storico democristiano lecchese – sono firmate da Cesare Golfari, all’epoca direttore didattico delle scuole di Valmadrera. Spero che il trentesimo anniversario della morte sia l’occasione per riaffermare il valore dell’uomo e del politico. Nutro un profondo sentimento di riconoscenza e gratitudine verso Cesare Golfari e gli altri esponenti di quella generazione di amministratori Dc, tra cui Giovanni Fiammighi, Giovanni Fazzini, Aldo Rossi e Vittorio Calvetti. Quella classe dirigente è stata decisiva nella ricostruzione del paese e nell’affermarsi con orgoglio della provincia di Lecco, un patrimonio che noi eredi indegni abbiamo sperperato». Nel 1993 Cesare Golfari ricevette un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta “mani pulite”. Accusa da cui verrà assolto con formula piena dopo quasi un decennio. «Mentre la stampa lo dipingeva come un criminale – conclude Stefano Golfari – mio padre ha scritto una lettera a mia sorella Lucia in cui affermava di aver vissuto una vita felice perché il buon Dio, con il supporto di sua moglie, gli aveva concesso di fare politica». La famiglia Golfari ringrazia l’Associazione “I Popolari” di Lecco per il ricordo particolare che si è voluto esprimere in questo trentesimo dalla morte.
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