Tema di maturità, voce agli studenti del Rota

Nessuna particolare tensione per gli studenti dell’istituto Lorenzo Rota che hanno affrontato la prima prova dell’esame di maturità. Tutti sono infatti riusciti a trovare la traccia ideale per svolgere senza grossi problemi la prova scritta di italiano.

Per questo motivo, già poco dopo le 13, con grande anticipo sui tempi massimi di consegna, hanno incominciato a uscire dalle aule e riversarsi nel piazzale, dove si sono sciolti in sorrisi e abbracci.

Riccardo Colombo, diplomando in scienze applicate, si siede sul muretto della recinzione e racconta. «Ho scelto il testo sulla bomba atomica. Era molto abbordabile e non presentava grosse difficoltà. Di solito, scrivo poco. Credo di avere fatto bene. Ungaretti e Pirandello non mi piacevano. Li ho esclusi subito. Le tracce C, invece, mi avrebbero richiesto troppo tempo». Aurora Fumagalli, che frequenta l’economico -sociale, ha fatto una scelta differente. «Ho scelto la traccia sul diario. Non tengo un diario ma scrivo molte cose sul telefonino. Ho fatto parecchi collegamenti. Mi piaceva molto anche il tema sull’imperfezione ma alla fine ho preferito parlare del diario». Scelta identica anche per Mariana Torri, che frequenta lo stesso indirizzo. «Ho optato per questa scelta perché mi permetteva di parlare della mia esperienza personale. Quando abbiamo iniziato la prova, si sentiva un po’ di tensione. Penso però che sia normale, quando si affrontano gli esami. La difficoltà delle tracce andava bene. Credo fossero in linea con quello che dovrebbe sapere fare un maturando».

Andrea Pavesi, studente di scienze applicate, ha fatto una scelta poco gettonata al Rota. «Ho deciso per la traccia della Montalcini perché ho subito capito che si sarebbe stato parecchio da scrivere e avrei potuto fare tanti esempi». Yasmine Begguar ha invece preferito analizzare la poesia di Giuseppe Ungaretti. «Mi ha subito colpito il tema della poesia. È un invito a non mollare. Parlava della luce in fondo al tunnel, della speranza in tempo di guerra. Poteva essere letta a più livelli. Per questo mi è piaciuta. Inoltre, non ho avuto dubbi perché speravo proprio uscissero i due autori che sono stati sorteggiati». Francesco Fioriti, infine, prima ha selezionato le due tracce sul diario e sulla imperfezione, quindi, «dopo avere steso una mappa concettuale di entrambe le tracce, ho svolto quella che mi permetteva di dire più cose». Anche per lui, come per i compagni che poco alla volta lo hanno attorniato, l’ansia dei giorni di attesa, è svanita non appena sono state consegnate le tracce. Le cinque ore seguenti sono volate in un attimo. Fino all’uscita per l’agognata sigaretta.

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