Suello, screening terminati:

«Era nostro dovere»

Effettuati anche i tamponi ai 164 cittadini che dal sierologico dimostravano essere contagiati, 6 positivi

Il sindaco tra gli ammalati: «Se non ci fosse stato il lockdown sarebbe stata una strage, nessun’altro ci ha imitato»

Suello

«Abbiamo passato di tutto; ora che (per adesso) è finita, andiamo a testa alta»: il sindaco, Angelo Valsecchi, tira le somme dello tsunami Codiv-19, che qui ha avuto numeri record, documentati dai test sierologici eseguiti privatamente da questo solo Comune in tutta la provincia e contro le indicazioni di Ats.

Appena concluso

«Il penultimo tampone negativo – fa il punto Valsecchi – è di ieri e domani il cittadino potrà riprendere il lavoro. Un altro, tuttora positivo, è pensionato». Dei 775 cittadini (poco meno della metà della popolazione totale) candidati volontariamente, nella prima giornata - il 19 aprile - eseguirono il prelievo 315, risultando positivi al test 119: un dato sconcertante. «Tutti – ricorda Valsecchi - perlopiù relativamente giovani, poiché la precedenza è stata data ai residenti in età lavorativa». Furono, poi, 45 su 460 gli esiti positivi relativi al 9 maggio, quando i test avvennero su pensionati, bambini e lavoratori a Suello, ma residenti fuori paese. «Il test – riprende il sindaco – misura le IgM nel sangue, che cominciano ad aumentare a una settimana circa dal contagio, e le IgG: una prova che il virus è stato sconfitto dalle difese immunitarie. Chi mostra le une, ma non le altre, può avere ancora il virus in corso, essere contagioso e perciò serve il tampone»: ma, per ottenerlo, Suello ha affrontato un’odissea, che si sta concludendo in queste ore.

«Ci siamo appoggiati all’ospedale di Erba – fuori Ats – Inoltre, un altro centinaio di tamponi sono stati eseguiti in strutture private. Il risultato finale è che, su 775 esaminati, 164 avevano preso il virus e 6 sono risultati positivi anche al tampone, quindi col Covid-19 ancora in corso»: tra cui il sindaco stesso.

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