Cronaca / Circondario
Giovedì 28 Febbraio 2019
Spreafico Automation
Il 70% alla bolognese Ima
L’operazione punta a potenziare la presenza nel settore alimentare
La quota di maggioranza dell’azienda calolziese Spreafico Automation, che opera nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine automatiche per il riempimento e la preparazione delle capsule di caffè e prodotti solubili, è stata acquisita dalla società Ima, realtà bolognese del packaging quotata in Borsa Italiana, che ha messo a punto due operazioni per potenziare la propria presenza nel settore food.
Oltre al 70% della realtà lecchese ha infatti acquisito il 61,45% di Tecmar, società argentina player nel mercato latino americano nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine per il confezionamento nei settori caffè e food. L’acquisizione calolziese, il cui closing è fissato per aprile, porterà la Ima a effettuare un investimento di 9,6 milioni di euro, sulla base di una enterprise value da cui però andrà scontata la posizione finanziaria della società, che stima nel 2018 un fatturato di oltre 16,5 milioni di euro e un Ebitda di circa 2,5. Ima ha anche un’opzione di acquisto, esercitabile nell’aprile 2028, sul restante 30%.
«Ima ha già una consolidata presenza nel settore caffè – ha commentato Alberto Vacchi, presidente e Ad di Ima, ad Askanews – L’ingresso contestuale in Spreafico Automation e Tecmar permette di completare la gamma di prodotti offerti e di rafforzare significativamente il posizionamento nel mercato latino americano, previsto in grande crescita nei prossimi anni». Nata nel 1975, ad opera del fondatore Pietro Spreafico, come officina specializzata nelle lavorazioni meccaniche di precisione, in riparazioni e manutenzioni, l’azienda calolziese nel corso del tempo ha subito un processo di miglioramento costante, ampliandosi all’inizio degli anni ’90, con l’avvento del figlio Enrico, intraprendendo la strada della lavorazioni di strutture meccaniche complesse, con l’apporto del montaggio in loco.
L’ingresso nel mondo del caffè risale al 2008, con la progettazione e costruzione di un impianto per il riempimento capsule da 600 pezzi al minuto, commissionato dalla Gimoka.
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