Cronaca / Circondario
Sabato 04 Gennaio 2025
Sotto la sella quattro chili di cocaina, arrestato lecchese a Ponte Chiasso
Sotto la sella dello scooter su cui viaggiava, pare diretto verso la Svizzera, aveva circa 320 mila euro in polvere bianca, cocaina, stupefacente che continua a imperversare per le strade della città con sequestri continui anche di ingenti quantitativi.
In questo caso, l’ultimo di una lunga serie, nelle mani degli agenti sono rimasti oltre 4 chili di droga, che nella vendita al dettaglio – come detto – avrebbero potuto fruttare allo spacciatore una cifra enorme, ben superiore ai 300 mila euro. L’ennesimo intervento contro la diffusione di sostanze stupefacenti è avvenuto nella mattinata di ieri al termine di un controllo casuale effettuato, lungo le vie che precedono la dogana, dagli agenti della Polizia di Frontiera di Ponte Chiasso.
A finire nei guai, arrestato e portato nel carcere del Bassone in attesa dell’interrogatorio di fronte al giudice delle indagini preliminari, un uomo di 60 anni originario della Puglia e domiciliato a Galbiate in provincia di Lecco. Epifanio Di Stefano, questo il suo nome, era alla guida di uno scooter quando è stato fermato per un normale controllo dagli agenti della polizia.
La verifica della banca dati ha però fatto emergere dei precedenti che gli uomini che presidiavano il confine di stato hanno voluto approfondire.
I poliziotti hanno quindi deciso di perquisire l’uomo, senza trovare nulla di particolare in termini di stupefacenti, intercettando tuttavia 600 euro in contanti che erano nelle tasche. La perquisizione si è poi concentrata sulla due ruote che il pugliese guidava. Ed è stato a questo punto che, dal sottosella, sono saltati fuori quattro panetti confezionati e coperti di cellophane, che contenevano in totale oltre 4 chili di cocaina. La sostanza è infatti subito risultata positiva al narcotest ed è stata poi posta sotto sequestro al pari dei contanti. La segnalazione è stata girata alla Procura di Como e il sessantenne – ultimati gli atti – è stato accompagnato in carcere al Bassone dove nelle prossime ore riceverà la visita del giudice delle indagini preliminari a cui potrà spiegare, se lo vorrà, la propria versione di quanto accaduto.
L’ipotesi investigativa – che verrà ora approfondita – è che la droga fosse diretta in Canton Ticino. C’è ora da capire quale fosse il punto esatto di arrivo di un quantitativo davvero ingente, che come detto in precedenza, non all’ingrosso ma nella vendita al dettaglio avrebbe potuto far ottenere agli spacciatori una cifra importante.
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