San Pietro al Monte, lavori terminati: il magazzino pronto per l’inaugurazione

Concluso a tempo di record il cantiere necessario per la piena fruibilità della basilica. La cerimonia prevista per il 27 dicembre, anniversario della scomparsa di don Vincenzo Gatti

Sono terminati a tempo di record i lavori a San Pietro al Monte, relativi alla costruzione del nuovo magazzino, indispensabile per rendere poi completamente accessibile al pubblico la basilica, aprendo ai visitatori anche preziose aree inedite, storicamente adibite allo stoccaggio di materiali.

Il materiale rimosso

Il presidente dell’”Associazione Amici di San Pietro”, Serafino Castagna, dice: «Per creare il nuovo magazzino abbiamo rimosso 400 metri cubi di roccia durissima. Ci sono stati giorni in cui ci sentivamo come nella descrizione di monsignor Polvara, tanto appassionato dei nostri luoghi: cioè, tipo scalatori in parete, quando sembra di non riuscire più ad andare avanti, ma non si può tornare indietro; in effetti, noi non molliamo mai e non solo abbiamo terminato il magazzino, ma abbiamo già anche cominciato a trasferire i materiali. Certo - sottolinea Castagna - prima di rendere fruibile la porzione di basilica che stiamo svuotando occorreranno accorgimenti di tutela specifici, su indicazione della Soprintendenza. Intanto, però - annuncia - è stata anche completata la parte del progetto inerente all’impianto di illuminazione della basilica già visitabile».

Il magazzino, in cemento armato, a totale scomparsa, misura circa 60 metri quadrati; il progetto ha incluso la riqualificazione dei sistemi di illuminazione e domotica della basilica, all’interno e all’esterno, con tecnologia led, «in grado - come già riferito dall’ architetto Roberto Spreafico - di dare migliore visibilità agli affreschi e agli stucchi, accompagnando le parole delle guide e lo sguardo degli odierni pellegrini».

Il tutto, per circa 165.000.000 euro, di cui 85.000 donati dal Fondo comunità di Civate presieduto da Natale Castagna. Nel maggio 2023 l’architetto Spreafico e i suoi collaboratori stavano per iniziare lo scavo - e, quindi, poi, la costruzione - del magazzino interrato in posizione diversa, quando dovettero sospendere tutto per la presenza di reperti - un muraglione - non rilevati nelle indagini precedenti: forse di periodo romanico o magari connessi alla leggendaria torre. Il magazzino è stato riprogettato, spostato a una certa distanza: naturalmente, riprendendo quasi daccapo l’iter e, con tutte le nuove autorizzazioni, ripartendo anche con i lavori.

Attesa per l’Unesco

Chiuso felicemente questo capitolo, l’inaugurazione sarà il 27 dicembre prossimo, nell’anniversario della scomparsa di don Vincenzo Gatti, sepolto accanto alla basilica. Intanto, San Pietro al Monte è col fiato sospeso per il pronunciamento dell’Unesco, al cui alto patrocinio il sito è candidato con altri, lungo un itinerario definito seriale.

«È un’attesa non subìta, bensì operosa - precisa Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, capofila del delicato e strategico iter - Infatti, il ministero della Cultura sta esaminando, attraverso il comitato scientifico, le recentissime richieste di integrazione della documentazione, con la prospettiva di risposte significative entro fine anno».

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