Cronaca / Circondario
Mercoledì 28 Giugno 2017
Saluto commosso a Pietro Ratti
«Ha fatto grande il territorio»
Tante persone hanno presenziato al funerale questa mattina
Costruttore, a lui si devono le maggiori infrastrutture in valle San Martino
Tante persone, tra semplici cittadini e dipendenti, amici e parenti, colleghi imprenditori e amministratori, hanno voluto rendere omaggio questa mattina alla figura di Pietro Ratti, uno degli ultimi “grandi vecchi” della città.
Presidente dell’Ac Calolzio negli “anni d’oro”, riferimento per il mondo sportivo come per quello imprenditoriale, con l’azienda fondata col fratello Mario nel 1954 e con la quale ha realizzato innumerevoli opere di fondamentale importanza per l’intera Valle San Martino – e non solo -, Pietro Ratti ha lasciato il ricordo di un uomo disponibile e generoso, grande lavoratore e nonno amorevole.
Durante la predica, il parroco mons. Angelo Riva e l’amico mons. Enrico Rosa hanno ricordato l’importanza di cercare conforto nella fede e i tratti umani. Ma è nelle parole scelte dal nipote Riccardo Friburghi che emergono le caratteristiche più profonde di Pietro Ratti.
«Mio nonno Piero; un grande imprenditore, un generale sempre sul campo vicino ai suoi uomini. Le sue tracce sono impresse nella Val San Martino fin dal 1954 anno in cui ha fondato la sua Impresa, soprattutto in tante opere pubbliche realizzate nei diversi comuni».
Riccardo le ricorda in breve: 5 strade provinciali e comunali che collegano i comuni della Valle, 3 acquedotti, 7 scuole, 2 asili, un inceneritore, 4 ampliamenti dei cimiteri. E ancora, a Calolzio, il parco e il monumento dei Caduti, viale De Gasperi, piazza Mercato e la caserma dei carabinieri, con due “perle” a rappresentare il suo orgoglio: la metanizzazione della città e l’ammodernamento di reti idriche e fognarie.
«Strade e reti erano la sua vita – ricorda ancora il nipote -. Il nonno si ricordava in modo perfetto la posizione delle tubazioni nel sottosuolo».
Ma un capitolo importante della sua vita è quello relativo alla passione per il calcio, «quel calcio che valorizza le risorse giovanili locali, quel calcio (diceva sempre) che contribuisce a far crescere tutti, anche quelli un po’ meno campioni. E’ stato Presidente per quasi 30 anni dell’AC Calolzio: una guida paterna e un generoso sostenitore di questo sodalizio dove, ancora oggi, tre generazioni di ex giovani lo ricordano con tanto affetto».
Un «esempio e uno stimolo» nel lavoro anche per molti piccoli imprenditori, «ai quali, all’inizio delle loro attività, prestava gratuitamente macchinari e attrezzature. Un grande uomo: sempre disponibile e generoso con tutti. Un carattere mite e discreto. Sapeva perdonare tutto e tutti».
Nonno affettuoso
Infine, il saluto al nonno.
«Ripensando a tutti i bei momenti vissuti insieme, ti prometto che ne farò un tesoro prezioso. Li conserveremo e a nostra volta li condivideremo con i nostri figli e i nostri nipoti, così che vivranno sempre dentro di noi. Sei stato un formidabile esempio che spero di saper tramandare anche ai miei figli. Ciao Nonno».
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