Rifiuti sulla 36, Silea non li ritira più
Inizialmente Anas aveva affidato alla società il compito, che è stato svolto per tre mesi. «L’incarico era solo per settembre, siamo andati avanti fino a fine novembre: abbiamo cercato un contatto, nulla».
La quadra sembrava essere stata trovata, tra telecamere e passaggi per la pulizia delle piazzole per la sosta, per troppo tempo terra di nessuno. Invece, il meccanismo si è inceppato e, se da un lato gli abbandoni sono ripresi, dall’altro l’accordo per la rimozione dei rifiuti non è stato prorogato. Gli effetti della situazione, tornata purtroppo all’antico, sono sotto gli occhi di tutti. Come testimoniato dal nostro giornale sul numero di ieri, i soliti incivili hanno ripreso a gettare immondizia a margine della SS36, nelle aree per la sosta che per anni sono state trasformate periodicamente in vere e proprie discariche a cielo aperto.
Il rimpallo di competenze sia per quanto riguardava i controlli che la rimozione della spazzatura ha caratterizzato la discussione anche durante l’anno appena concluso, ma il pressing attuato dai cittadini attraverso le colonne de “La Provincia di Lecco” ha spinto gli attori a cercare e a individuare una strada che potesse restituire la necessaria dignità a un territorio lasciato a lungo, a macchia di leopardo, in condizioni indecorose.
Il punto cardine della soluzione messa a punto è stato caratterizzato dalla installazione di telecamere – pare due, ma Anas non ha mai chiarito in modo esplicito il punto – a monitorare costantemente le piazzole considerate più a rischio di abbandono. Un primo passo, in teoria, verso una copertura capillare delle aree per la sosta che costellano la statale, ampiamente pubblicizzato dagli avvisi lanciati a chiare lettere sui cartelloni a messaggio variabile. “Piazzole videosorvegliate – Divieto di abbandono rifiuti”, si legge sui tabelloni luminosi gestiti da Anas. E per un certo periodo ha fatto effetto, anche grazie alla disponibilità di Silea.
Con la società di Valmadrera, infatti, si era trovato un accordo per la raccolta regolare dei rifiuti abbandonati, coltivando il principio secondo il quale ad un sacco lasciato in terra per qualche giorno se ne aggiungeranno sicuramente molti altri, mentre una frequente rimozione indurrà i cittadini a tutelare maggiormente la pulizia dell’area.
Purtroppo, però, questa parte dello schema è saltata troppo presto. «Da Anas abbiamo ricevuto l’incarico di occuparci di questa pulizia per il solo mese di settembre – ha rimarcato il presidente di Silea, Mauro Colombo -. Noi l’abbiamo fatto volentieri, per un discorso di tutela e valorizzazione del territorio. E pure quando il contratto è scaduto abbiamo continuato a raccogliere i rifiuti dalle piazzole. Siamo andati avanti per tutti i mesi di ottobre e novembre, ma alla fine, non ricevendo più risposte da Anas, abbiamo dovuto interrompere».
Silea, infatti, ha chiesto ripetutamente indicazioni alla società per le strade, inutilmente. «Abbiamo inviato quattro lettere, chiedendo se dovessimo continuare con questi passaggi o meno. Non abbiamo mai ricevuto risposta. Quindi, pur a malincuore e sapendo a cosa avremmo lasciato esposto il territorio, abbiamo interrotto la raccolta lo scorso 1 dicembre».
L’effetto è stato inevitabile. È stato necessario attendere qualche settimana in più rispetto all’estate, in quanto i passaggi turistici sono stati inizialmente inferiori. Ma con il periodo delle festività di fine e inizio anno il problema è riesploso e l’immondizia è tornata a invadere le piazzole.
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