Cronaca / Circondario
Domenica 05 Marzo 2017
Recupero della stazione di Civate
Il Comune si arrende: «Inattuabile»
CivateTroppe difficoltà emerse dal contratto con le Ferrovie per il comodato d’uso dei locali «Una sola associazione interessata ma lavori ingenti per adeguare la sala e impegni gravosi»
L’amministrazione comunale si arrende alle difficoltà emerse dal contratto, pervenuto dalle Ferrovie del Stato, per il recupero a fini sociali della stazione ferroviaria.
Si trova in territorio di Galbiate
La stazione di Civate (che, in realtà, si trova al di là della Milano-Lecco, su un lembo di territorio di Galbiate) è un annoso problema, ma l’isolamento e il degrado non si risolveranno col comodato, come sperava invece il Comune, anche sull’esempio della vicina stazione di Sala al Barro, dove da anni l’area è felicemente affidata in gestione a un’associazione del territorio, l’Ambito di caccia (lo stesso è avvenuto, per esempio, a Rogeno, con l’accordo raggiunto dal Comune e diversi gruppi; sono sorti problemi, invece, a Bulciago). A Civate, il comodato non decollerà, con tutte le conseguenze: «Le difficoltà sono troppe – conferma il sindaco, Baldassare Mauri – e le condizioni, per noi, capestro; a parte il nodo della competenza territoriale (in quanto l’area è, appunto, di Galbiate), disponiamo di una sola associazione interessata, specializzata in rievocazioni storiche, e non vediamo come si possano intraprendere i lavori che ci vengono addossati dalle Fs: l’investimento per adeguare i locali da destinare all’associazionismo è, infatti, a carico nostro e si tratta di opere ingenti; poi, seguirebbero via via le manutenzioni. Tra le condizioni – prosegue il sindaco - rientra la garanzia di pulizia quotidiana dell’area, l’apertura e la chiusura della sala d’attesa, mattina e sera. Quando, nel 2011, avevamo cominciato a considerare l’ipotesi – ricorda Mauri – la finanza locale non era in crisi e non esistevano i limiti di oggi, imposti alla spesa pubblica».
Tuttavia, è stato solo dal gennaio scorso che le Fs hanno chiuso i rapporti con un inquilino precedente.
«Le Ferrovie, ora – riprende il sindaco - ci richiedono persino un deposito cauzionale e la copertura assicurativa, sempre a carico del Comune: non vediamo alcun incentivo a collaborare; tutto ci induce a ritenere che la nostra risposta a Fs dovrà essere negativa; spiace, sia per l’opportunità di uno spazio per le attività associative, che va perso, sia soprattutto per le condizioni di degrado, che permarranno».
Alle spalle lo spaccio
Alle spalle della stazione di Civate è perdurato per mesi l’attività di spaccio, al centro di una recente, massiccia operazione delle forze dell’ordine; la zona è fuori mano e la stazione, che non è in alcun modo presidiata, viene tuttora definita «poco sicura» dai pendolari: come in occasione dell’episodio di qualche settimana fa, dello sparo che avrebbe colpito un’auto in transito sullo svincolo prospiciente, partito chissà da dove.
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