Cronaca / Circondario
Venerdì 07 Aprile 2017
Rane “Temporaria” senza nido d’amore
Task force per salvare la riproduzione
A Consonno per decenni sono sfilate coppie di anfibi diretti alla vasca della fontana Rituale interrotto per la mancanza d’acqua e i rifiuti. Così si è trovata per loro un’altra alcova
Da decenni, a marzo, le rane “Temporaria” attraversano il bosco in coppia: le femmine, con i maschi sul dorso. E ogni anno, trovano nelle fontane e vasche, ruderi della “piccola Las Vegas” del conte Mario Bagno, il luogo ideale per deporre migliaia di uova.
C’è chi le prende a sassate
Ogni anno così, nonostante i dispetti di chi si diverte a prenderli a sassate o a buttare nelle stesse vasche pesci o a catturarle per mangiarle. Ma in questi ultimi due anni, questo rituale è stato interrotto. La vasca della fontana più grande, vicino al “Minareto” è vuota e gli anfibi non riescono più a riprodursi. Ma grazie all’intervento di quattro tenaci olginatesi: Luciano Redaelli, Mario Dell’Oro, Pierluigi Cattaneo e Italo Bruseghini si è trovata una soluzione per dare modo alle “Temporaria” di riprodursi
Nei giorni scorsi gli olginatesi hanno avuto un incontro in municipio con il sindaco Marco Passoni e con alcune guardie del nucleo faunistico provinciale. Si è deciso di collaborare per salvare le rane.
Come racconta Redaelli: «Da tanti anni, da quando la Consonno del conte Bagno è decaduta, a metà marzo si assiste a uno spettacolo della natura: le rane “Temporaria” arrivano dai boschi in coppia, e invadono il piazzale a centinaia e centinaia». Con il solo scopo di raggiungere il “Minareto”. «Questa fontana che ormai è piena di rifiuti , è stata però anche riconquistata dalla natura : sono cresciuti salici, un canneto e altre piante e con i 30-40 centimetri di acqua che c’erano sempre, era diventato il luogo ideale per la riproduzione e forniva protezione per i girini, dai predatori».
Da un paio di anni non è più così. «La vasca è stata svuotata e le rane l’hanno trovata in secca per due stagionj. Rischiavano l’estinzione. Qualcuna si è riprodotta in altre fontane, come quella nel piazzale, ma lí sono alla mercé di predatori, di gente senza criterio che le prendeva a sassate - come successo anche domenica. Capita anche che arrivino persone a prenderle per mangiarle senza lasciare loro il tempo di riprodursi». I quattro olginatesi hanno mobilitato il comune, sollecitato la Provincia e Comunità Montana, contattato associazioni ambientaliste e scritto a tutti gli enti. Finalmente il loro appello è stato ascoltato. Come conferma Bruseghini: «Ci è stato garantito intervento immediato e un progetto più a lungo termine. Le guardie provinciali hanno provveduto a spostare manualmente tutte le rane che si sono ritrovate nella fontana in secca, per spostarle in un’altra, sempre a Consonno. Per tutelarle sabato si posizionerà una segnaletica che avverte della loro riproduzione. Mentre il sindaco Passoni si è impegnato ad attivarsi presso la comunità montana per ripristinare la fontana più grande è protetta. Sarà pulita e di nuovo piena d’acqua per dare modo alle rane di ritrovare, anno dopo anno, il loro luogo ideale per la deposizione delle uova».
Redaelli afferma: «Speriamo che questa soluzione temporanea funzioni.
Il problema non sono uccellini e serpenti, i predatori naturali, ma sono le persone che trovano divertente prendere a sassate questi anfibi o mangiarteli durante la stagione della riproduzione».
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