Quarto ponte di Lecco: via alla costruzione
del pilone centrale tra giovedì e venerdì

Nelle prossime ore Anas firmerà l’ordinanza per la chiusura notturna della rampa di accesso alla ss36 da Pescate e di una sola corsia della carreggiata nord del Manzoni per le notti in cui si lavorerà al pilastro

Partirà nella notte tra giovedì e venerdì la costruzione della pila centrale del cosiddetto quarto ponte di Lecco. Poiché si tratta del pilone posto in mezzo al lago, i lavori saranno svolti dal ponte Manzoni, su cui scorre la ss36. Nelle prossime ore Anas firmerà l’ordinanza per la chiusura notturna della rampa di accesso alla ss36 da Pescate e di una sola corsia della carreggiata nord del Manzoni. In una prima fase, questo provvedimento riguarderà solo tre notti non consecutive, quella tra giovedì e venerdì e due all’inizio della prossima settimana. Con ogni probabilità, però, in futuro ci saranno altre chiusure notturne. La struttura del pilone, infatti, è composta da circa 15 pali, a loro volta costituiti da un’armatura di ferro e acciaio in cui poi viene gettato il calcestruzzo. La previsione è che si riesca a realizzare un palo ogni notte, quindi dovrebbero servire tra le 15 e le 20 notti per completare l’intero pilastro.

La prima parte del ponte, quella lato Pescate, poggerà su cinque pilastri di fondazione. Quella centrale, a scavalco dell’Adda, ne avrà tre. Di questi tre, i due lato Lecco e lato Pescate vengono realizzati operando dalla terra ferma con i grandi macchinari visibili anche da lontano. La costruzione della pila centrale del nuovo viadotto anticipa una fase ancora più scenografica: il montaggio della prima parte dell’impalcato in acciaio sul lato pescatese, previsto entro fine anno. I componenti dell’impalcato sono già in cantiere da alcune settimane, pronti per essere assemblati e poi posati sulle pile di fondazione una volta che sarà maturato il calcestruzzo. Per velocizzare lo svolgimento dei lavori, negli scorsi mesi Dante De Capitani ha autorizzato l’installazione di un impianto di betonaggio nell’area di cantiere così da produrre in loco il calcestruzzo che prima arrivava via camion da lontano.

Nel complesso, la realizzazione del quarto ponte comporta un investimento lordo, comprensivo di oneri per la sicurezza, pari a 28, 3 milioni. I lavori sono stati affidati all’impresa barese Aleandri spa e dovrebbero concludersi entro gennaio 2026. Secondo il progetto, il nuovo viadotto può essere diviso in tre parti: la rampa di ingresso lato Pescate, lunga 128,6 metri; il ponte sull’Adda, adiacente al ponte Manzoni, lungo 336,6 metri; la rampa di uscita lato Lecco, lunga 121,45 metri. Una volta completato, il quarto ponte presenterà una corsia di marcia larga 4 metri per il traffico da Pescate verso Lecco, una pista ciclabile larga 2,50 metri e una banchina larga un metro. Lo scopo dell’opera è agevolare il traffico locale che si sposta lungo le due sponde dell’Adda senza interferire con il flusso veicolare della ss36.

Entro gennaio 2026 dovrà essere anche pronto il nuovo maxi – svincolo in località Bione a Lecco, fondamentale per accogliere il traffico in arrivo dal nuovo viadotto. Palazzo Bovara dovrebbe assegnare entro fine anno l’appalto per la realizzazione di un’opera che, nel complesso, costerà 4 milioni di euro, interamente finanziati dal piano Lombardia. Il nuovo snodo viabilistico si articolerà in due rotonde: la prima avrà un raggio di sessanta metri e coinvolgerà l’innesto delle rampe della ss36 e del quarto ponte; la seconda sarà posta più avanti, tra via Buozzi e via Ticozzi, sarà più piccola e consentirà ai veicoli che non devono proseguire verso la Bergamasca di tornare indietro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA