Quarto ponte: c’è chi è rimasto fuori

Tanti politici locali «rimbalzati» perché senza accredito. Poi arriva il via libera

No accredito? No party e non entri. È stato un evento blindato ed esclusivo, quello che si è tenuto ieri a Pescate, al Parco Addio Monti per la cerimonia di inaugurazione della posa della prima pietra del Quarto ponte. Una giornata storica per tutto il territorio lecchese, dove era importante esserci, ma non per questo, aperto a tutti.

C’era infatti una lista con l’elenco preciso degli invitati e accreditati all’inaugurazione presieduta dal vice premier Matteo Salvini a cui hanno partecipato tra gli altri, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, l’euro parlamentare Pietro Fiocchi, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e il collega di Pescate, Dante De Capitani, solo per fare alcuni nomi. Una lista selezionata degna di un gala da tappeto rosso o di locale alla moda. E per questo non sono mancati momenti di vero imbarazzo e disagio, quando nomi conosciuti del panorama politico e civico lecchese, sono stati letteralmente rimbalzati.

Sulla lista non c’erano e la lista parlava chiaro.

Ne sa qualcosa il consigliere comunale di opposizione nel consiglio comunale di Lecco Giuseppe Ciresa, che se n’è dovuto tornare a casa. E pure l’ex senatrice Antonella Faggi e l’ex presidente del consiglio regionale Giulio De Capitani, che hanno dovuto attendere non poco prima fossero autorizzati a passare.

L’alt è stato imposto in via Alzaia, a Pescate, sotto il supermercato, dove si dovevano presentare tutti i partecipanti accreditati per il controllo delle credenziali. Un via vai di giornalisti, rappresentanti delle istituzioni di tutti i comuni del circondario, cittadini e semplici curiosi che volevano vedere Salvini. Ma solo con l’apposito accredito si poteva accedere, diversamente si veniva rimandati indietro.

E così è successo a Ciresa: «Durante l’ultimo consiglio comunale il sindaco Gattinoni ha invitato tutta l’assise a partecipare all’inaugurazione, non sapevo ci si dovesse registrare. E così quando mi sono presentato come consigliere mi è stato detto che non potevo passare, ne ho approfittato perché pioveva e faceva freddo e me ne sono tornato a casa». Il consigliere d’opposizione non ha sollevato polemiche: «Era quella la procedura, così ne ho preso atto e me ne sono andato. Avrei voluto salutare il ministro Salvini che mi ha sostenuto durante la campagna elettorale della passata tornata amministrativa e avrei voluto esserci all’inaugurazione perché fui io, all’inizio del mandato a far notare in commissione che era inutile costruire due punti, quando sarebbe bastato prevedere due corsie. Pazienza».

Situazione di imbarazzo anche all’arrivo di Faggi, De Capitani, Flavio Nogara, poi anche Corrado Valsecchi, bloccati per qualche minuto al check point, fino a quando è arrivata la comunicazione che ha sbloccato l’empasse e il disagio, evitando che tutti venissero rimbalzati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA