Pescate: troppi rifiuti abbandonati, il sindaco sceriffo se la prende con Mcdonald’s

Pescate

Comprano cibo e bevande al fast food del circondario, poi lasciano cartacce, avanzi e rifiuti nei parcheggi e parchi di Pescate. Non bastano le multe e non serve nemmeno continuare a pulire. Per questo ora il sindaco Dante De Capitani ha chiesto l’intervento della sede italiana di Mc Donald’s per arginare il problema, avviando ad esempio campagne di sensibilizzazione o promuovendo progetti di educazione ambientale che coinvolgano i clienti. Il primo cittadino di Pescate lo scorso 26 marzo ha protocollato una pec inviata alla sede di Mc Donald’s Italia, allegando ben 30 fotografie che ritraggono gli ultimi imbrattamenti lasciati da chi aveva acquistato e consumato cibo e bevande nei ristoranti lecchesi del colosso del fast food. «Il costo economico di tutto ciò gravita in primis sui cittadini. Per questo certo di un proficuo interessamento e della collaborazione con l’azienda, ho scritto alla sede legale italiana, ma se necessario mi rivolgerò direttamente a quella americana».

Dall’inizio dell’anno sono state quasi una ventina le sanzioni comminate direttamente dal sindaco e dalla Polizia locale ha chi è stato scoperto essere responsabile dei rifiuti gettati a terra. Chi sporca paga, visto che la maggior parte delle multe è stata pagata, ma il fatto è che il malcostume si ripete con sempre maggior frequenza.

De Capitani infatti ha scritto: «L’ordine, il decoro e la pulizia sono da sempre ambiti molto curati e che contraddistinguono la nostra amministrazione comunale. Abbiamo ampi parchi sul lago, molto frequentati anche dai clienti del fast food visto che intorno a Pescate ci sono diversi insediamenti commerciali di Mc Donald’s, a Garlate, a Lecco, a Calolzio. Ma il problema che ci affligge e che contrasta con la nostra azione amministrativa, è che buona parte della clientela del fast food, dopo aver acquistato cibo e bevande, viene a consumarlo nel nostro comune, fronte lago». Fin qui nulla di grave, ma il sindaco da tempo denuncia: «Lasciano i resti ovunque: nei parchi, nei parcheggi, sui marciapiedi lordando il paese specialmente nei fine settimana. Tutto ciò costringe i nostri operatori a ripulire tutto con aggravio dei costi per la raccolta e lo smaltimento».

Sotto accusa non è la nota catena di fast food: «È ovvio che di tali episodi non possa essere ritenuta responsabile la società, ma a mio avviso questo crea un danno di immagine anche a loro, visto che a livello nazionale e internazionale si punta molto al rispetto per l’ambiente e per la sostenibilità. Ho scritto a loro per cercare collaborazione per porre i essere delle mirate campagne di sensibilizzazione verso l’ambiente e verso il corretto conferimento dei rifiuti. È da giorni che attendo risposta, e in passato avevo già più volte sottoposto il problema al punto commerciale di Garlate. Conto sulla collaborazione, altrimenti mi rivolgerò alla sede americana»

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