Pescate: il titolare delle Officine non ci sta e risponde all’ordinanza del Sindaco

«Quella notte siamo intervenuti subito per aiutare delle ragazze che venivano molestate e siamo pure stati colpiti con pietre da quegli individui. È ingiusto e surreale, ci sentiamo delle vittime»

«Quella notte siamo intervenuti subito per aiutare delle ragazze che venivano molestate e siamo pure stati colpiti con pietre da quegli individui. Ma ora veniamo puniti con un’ordinanza che va a danneggiare il nostro lavoro nel periodo più cruciale dell’ anno. È ingiusto e surreale, ci sentiamo delle vittime». Alessio Ascoli, titolare de Le Officine non ci sta a subire in silenzio, l’ordinanza emessa dal sindaco Dante De Capitani.

«Gestisco diverse attività commerciali e non posso permettere che le donne che vengono nei miei locali possano essere oggetto di molestie. È imbarazzante che chi gestisce la cosa comune crocifigga un’attività commerciale solo perché abbiamo allontanato quattro mele marce che stavano infastidendo delle ragazze giovanissime. Vorrei vedere se queste ragazze fossero le figlie o le nipoti del Sindaco se il provvedimento sarebbe stato lo stesso. Sono sicuro di avere fatto la scelta giusta e ne vado fiero».

L’imprenditore ha intenzione di difendersi in ogni sede. «Ho chiesto diverse volte al sindaco di poter chiarire l’episodio e lo chiederò ancora e dovró farlo anche in Tribunale. Locali sicuri come il mio ce ne sono pochi. Se qualche schiamazzo crea allarme alla cittadinanza è perché è stato strumentalizzato e raccontato male».

Ascoli pensa ai danni causati da un mese di limitazioni per la vendita di alcolici e per la chiusura anticipata proprio nel periodo festivo. «Sono un imprenditore e mi rimboccherò una volta in più le maniche e stringerò i denti per difendere i principi in cui credo».

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