Pescate, cartelli imbrattati. Il sindaco: «Gesto sbagliato, ma quei manifesti sono una provocazione»

«Quei manifesti non mi piacciono, sono una provocazione, anzi una doppia provocazione. Ma la libertà di espressione deve sempre essere salvaguardata e gli episodi di vandalismo che hanno subito queste affissioni vanno condannati, l’ho sempre fatto e lo faccio anche adesso».

Il sindaco Dante De Capitani si riferisce così ai manifesti di “Io pago l’affitto”, la campagna di sensibilizzazione sul tema dell’accesso alla casa, e in particolare all’affitto, per migranti, rifugianti e richiedenti asilo, lanciata nel Lecchese, al centro della questione.

Appena sono stati affissi a Pescate, lungo la Provinciale a due passi dal municipio e dalla chiesa, i manifesti sono stati imbrattati con croci che cancellano i volti dei testimonial e con scritte. Un’azione che il primo cittadino condanna, anche se su quei cartelloni aveva già intenzione di far sapere la sua.

«Non mi sono assolutamente piaciuti i manifesti giganti affissi lunedì a Pescate in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2024. Trovo che sia una provocazione bella e buona affermare che loro pagano l’affitto, come se invece gli italiani vivessero gratis nelle case. Anzi, doppia provocazione perché si vanno ad affiggere in uno dei pochissimi comuni d’Italia da sempre contrario ai trattamenti di favore che queste persone ricevono appena sbarcati sul territorio nazionale». Il primo cittadino ci tiene a sottolineare che: «Questi non sono rifugiati perché i rifugiati, in quanto perseguitati in patria sono giustamente accolti e gratuitamente almeno per i primi tempi. Se pagano l’affitto sono migranti che non scappano dalle guerre. Tra l’altro di guerre in Tunisia - dove il manifesto 6x3 metri fa riferimento - non mi risulta ce ne siano. È ora di finirla di farsi vedere accoglienti con le case degli altri, di voler continuare a sostenere un’immigrazione che è fuori controllo e che così penalizza la sicurezza delle nostre città e dei nostri paesi mettendo il cittadino italiano in un angolo, che se solo vuol far valere i suoi diritti li deve urlare ai quattro venti perché arriva sempre dopo». De Capitani lancia la sua provocazione: «Facciamo anche la giornata del cittadino italiano che deve pagare tutto fino all’ultimo centesimo; casa, sanità, servizi e tasse. Facciamo i manifesti anche per loro, non solo per i migranti. Noi come comune di Pescate, non abbiamo aderito a questa campagna, e mettere questi manifesti qui, è una evidente provocazione nei miei confronti, perché altrimenti mi devono spiegare perché li hanno messi in solo 9 comuni e non in tutti gli 84 della Provincia di Lecco».

Tornando agli imbrattamenti, il sindaco condanna l’azione dei vandali: «La libertà di espressione deve sempre essere salvaguardata e gli episodi come questo vanno condannati. Ma quando hanno imbrattato i manifesti dell’on. Fiocchi ne ho parlato praticamente solo io e non ho visto tutto il clamore che sto vedendo ora».

Per “rispondere” ai cartelloni, il sindaco De Capitani ha già pronti dei contro-manifesti, che usciranno lunedì prossimo. «Anche gli italiani pagano l’affitto...» il messaggio.

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