Cronaca / Circondario
Lunedì 20 Marzo 2017
Palladium a quota 40mila
«Ma siamo lasciati soli»
Numeri da record per la sala di Castello, Don Egidio: «Un grazie all’impegno dei volontari»
È ormai la terza stagione che il Palladium, la sala cinematografica di Castello, è l’unica operativa in città.
I numeri sono tutti dalla sua parte: la scorsa stagione ha totalizzato 40.800 biglietti. Ma il problema è che rimane l’unica sala cinematografica di Lecco e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, don Egidio Casalone, parroco di Castello, non è affatto contento di questo “splendido isolamento”. Dalle righe del bollettino parrocchiale “La Voce” distribuito via mail e sul sito www.parrocchiadicastello.it fa capire che questo “record” gli fa piacere. Ma che gradirebbe un’offerta più ampia. Anche perché, al di là delle code e del sovraffollamento delle quali il Palladium soffre da quando è solo soletto, la sala parrocchiale non usufruisce di nessun tipo di “sconto” per il servizio che svolge. E rimane una sala concepita per un quartiere, per una parrocchia, non per un capoluogo di provincia. Scrive don Egidio: «Siamo aperti cinque giorni su sette e nove mesi su dodici all’anno. Abbiamo ospitato una quarantina di eventi e da tre anni gestiamo la rassegna del giovedì che ha totalizzato 65 pellicole e 15mila presenze. Detto questo per noi sarebbe auspicabile che aprissero altri cinematografi per garantire un’offerta più ampia e variegata».
Anche perché il Comune, don Egidio non lo scrive ma lo fa intendere, non riconosce il valore sociale ed economico del lavoro svolto da decine di volontari (quasi un centinaio). «Senza i volontari e con i risicati margini di questi cinema, non potremmo sostenere le spese di Siae, riscaldamento, programmatore, manutenzione, che sono necessarie. Non a caso gli unici cinema attivi oramai in provincia sono la nostra sala parrocchiale e quelle, sempre parrocchiali, del cardinal Ferrari di Galbiate, dell’Auditorium di Calolziocorte e di Casatenovo, dell’Arte Sfera di Valmadrera, del Paradise di Dervio. Oltre alle sale comunali di Mandello del Lario e Bellano». E, aggiungiamo noi, anche la sala del Cenacolo Francescano di piazza Cappuccini, anche se non è ancora digitalizzata e dunque non può ospitare le prime visioni.
Sempre tra le righe (lascia a noi l’ingrato compito), don Egidio si lamenta del fatto che un Comune che non ha finora facilitato la nascita di nuove sale, non aiuti l’unica esistente. Lo dice quando afferma: «I nostri numeri sono stati ottenuti senza un euro di sostegno pubblico e pagando ogni anno 22mila euro di tributi comunali».
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