Omicidio Ziliani, nessuno sconto di pena: per Mirto Milani e per le sorelle Zani
la corte d’Assise conferma l’ergastolo

Come si poteva prevedere, dalla corte d’Assise d’appello di Brescia non è arrivato nessuno sconto di pena ed è così stata confermata la condanna all’ergastolo per Paola e Silvia Zani e per il trentenne di Calolziocorte Mirto Milani, com’era stato chiesto da Procura e parti civili. Il trio è stato condannato per l’omicidio, avvenuto l’8 maggio 2021, di Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù e madre delle due imputate. I tre erano presenti in aula alla lettura della sentenza arrivata dopo due ore di camera di consiglio.

La difesa sperava in uno sconto di pena. In particolare a parlare in aula è stata Simona Prestipino, l’avvocato di Paola Zani, la minore delle sorelle condannate, che ha chiesto di ridurre la pena a 16 anni in virtù del suo comportamento esemplare in carcere e del peso delle attenuanti sulle aggravanti. Secondo il legale, infatti, Paola non avrebbe avuto nessuna intenzione di uccidere la madre e sarebbe stata convinta da Mirto, considerato dalle legali delle due ragazze, il regista di tutto, il manipolatore, e dalla sorella maggiore Silvia seguita dall’avvocato Maria Pia Longaretti.

L’avvocato generale dell’accusa Domenico Chiaro, da parte sua, ha sottolineato come Mirto Milani fosse il regista di tutto il piano: «Lo dimostra il fatto che, dopo lo strangolamento lui stesso ha proceduto ad eliminare le tracce, prevedendo tutto, persino la sistemazione del bagagliaio dell’auto. Per il resto tutto era fatto in comune dal cosiddetto trio criminale».

L’avvocato della famiglia di Laura costituita parte civile attraverso l’avvocato Vittorini ha ribadito: «Le confessioni non sostengono le attenuanti generiche; ci siamo dimenticati che se non ci fosse stato il compagno di cella di Mirto a stimolarlo, non avremmo avuto nessuna confessione né di lui né delle altre due e peraltro sottolineo che nessuno mai, tantomeno Paola ha mai davvero chiesto scusa per quello che hanno fatto a Laura e tutta la famiglia». In aula sono presenti i fratelli di Laura Ziliani e il compagno. Era la sera del 7 maggio 2021 quando Laura Ziliani, 55 anni vigilessa a Roncadelle (Bs), aveva raggiunto le due figlie a Temù per festeggiare la mamma e per sbrigare delle commissioni legate all’attività di B&b della casa del centro del paese dove erano loro con Mirto fidanzato di Silvia. Ma proprio quella sera le figlie l’hanno stordita e narcotizzata con bromazepam e delorazepam, composti di benzodiazepine messe nella torta preparata da loro; poi l’hanno soffocata a mani nude tenendola ferma nel letto. Infine avevano nascosto il cadavere in una buca sul greto dell’Oglio. Ma a causa di forti piogge era stato diseppellito e ritrovato per caso da un bambino il 5 agosto lì dove era sempre rimasto. Le ragazze si erano tradite subito con la denuncia di scomparsa e poi i vari elementi si erano incastrati come in un puzzle accusatorio prima della confessione di Mirto.

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