Olginate si è fermata
per salutare Silvio Barbieri

Non una cerimonia per dire addio, ma un’occasione per dire grazie. Il grazie di una comunità, della parrocchia e di tante persone toccate dal bene fatto. Olginate si è fermata oggi per rendere omaggio a Silvio Barbieri, 99 anni, pioniere ed esperto nel settore dell’accoglienza e assistenza ai minori, fondatore insieme alla moglie di Casa Alber, casa famiglia che dal 1961 al 1986 ha accolto 121 bambini in situazioni di difficoltà, e volontario attivo nella Caritas di Lecco e di Olginate. Il funerale è stato celebrato nella chiesa parrocchiale di sant’Agnese, officiato dal parroco don Matteo Gignoli, dal coadiutore don Andrea Mellera. Ma tanti sacerdoti hanno voluto essere presenti: padre Angelo Cupini, padre Pierfrancesco Corti, l’ex parroco di Olginate, don Eugenio Folcio e anche alcuni padri somaschi. Grande anche la presenza di persone che si sono stretti intorno ai figli Marco e Paolo Barbieri, delle nuore e delle nipoti. C’erano ad esempio Virginio Brivio ex presidente della Provincia ed ex sindaco di Lecco, gli ex sindaci di Olginate Italo Bruseghini e Antonio Gilardi.

Nell’omelia, don Matteo Gignoli ha affermato: «Affidiamo Silvio all’abbraccio e alla luce di Dio, certi che sia già con la sua amata Albertina con cui ha camminato insieme tutta la vita». Poi ha letto il testamento spirituale che nel 2023 Barbieri gli consegnò, con la richiesta di leggerlo proprio durante le sue esequie in cui il compianto volontario i cui ha parlato di perdono chiesto e profuso e ha ringraziato Dio per il sostegno ricevuto in tutte le situazioni difficili e per averle donato l’amata Albertina. Una lista lunga di ringraziamenti che ha voluto lasciare ai figli, alle nuore, a persone, insegnanti e sacerdoti che ha incontrato e conosciuto e che hanno arricchito la sua vita spirituale. E ha voluto raccontare un aneddoto, mai condiviso in famiglia e vissuto negli anni della Seconda Guerra Mondiale quando, ha pregato insieme a un giovane condannato a morte di fronte a un plotone d’esecuzione pochi istanti prima che venisse ammazzato. Un evento che lo ha segnato profondamente. Poi ha aggiunto: « La nostra parrocchia è immensamente grata per servizio alla carità e all’attenzione dei poveri che ha sempre riservato. È morto sazio di anni come dice la Bibbia e ci consegna le sue memorie e il suo esempio di vita come».

Al termine della funzione due degli ex bambini passati da Casa Alber e dalla famiglia creata da Silvio Barbieri e Albertina Negri hanno portato la loro toccante esperienza di vita cambiata proprio grazie all’incontro con i coniugi olginatesi. «Esempio concreto di educazione, di fede e di amore i suoi insegnamenti sono impressi nel mio cuore. Impossibile esprimerlo a parole, ma la mia gratitudine durerà è immensa» ha affermato il suo “122esimo figlio”. Un altro ex bambino ha aggiunto: «Abbiamo condiviso una parte di vita con loro, ci hanno fatti sentire figli amati e appartenenti a una grande famiglia e per questo non possiamo che dirci fortunati».

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