Olginate, «paratoie sollevate di pochi centimetri rispetto al livello dell’acqua,
un vero pericolo»

Il comitato civico “Salviamo il lago di Olginate” evidenzia il problema. Pronta la replica del Consorzio dell’Adda

«Paratoie sollevate di pochi centimetri rispetto al livello dell’acqua. Un vero pericolo per chi incautamente si fosse avvicinato alla diga. Perché invece adesso si sono tenute così?». Non c’è movimento alla diga che sfugga all’attenzione dei pescatori, di alcuni cittadini e del comitato civico “Salviamo il lago di Olginate”. Giovedì, diversi tra loro si sono rivolti a Italo Bruseghini e Luciano Redaelli, portavoce del gruppo di pressione, per far presente quella che ritengono sia stata un’anomalia. La risposta di Emanuele Mauri, presidente del Consorzio dell’Adda, che gestisce la diga, non si è fatta attendere. «La zona è interdetta perché estremamente pericolosa, sempre. Anche schiantarsi contro le paratoie abbassate non lascerebbe scampo».

Quando si parla di diga, il dibattito è sempre acceso. Bruseghini sottopone il problema: «La questione ci è stata fatta presente giovedì dai veri “laghèe” e la condividiamo: le paratoie sono state sollevate solo di 20 o 30 centimetri. Una situazione che nessuno aveva mai visto prima, e per questo giustamente vogliono spiegazioni. Sappiamo che la zona è vietata, ma sappiamo anche che c’è chi vi ci si avventura. Lo scorso ottobre quattro persone sono state salvate e proprio il fatto che le paratoie fossero debitamente sollevate, ha fatto sì che oggi non stiamo parlando di morti».

Buseghini solleva dubbio: «Stiamo tutti ancora aspettando i lavori per la sistemazione definitiva delle due paratie collassate l’anno scorso e dell’attesa manutenzione che è possibile effettuare solo quando le serrande sono sollevate. A che punto sono?».

Mauri non si sottrae: «Continuo a non capire se lo scopo sia quello di screditare l’ente. Ci tengo a chiarire: innanzitutto le manovre e i movimenti vengono effettuati in base a reali necessità e per risolvere problemi, partendo dati tecnici, come la portata del fiume. Non perché piace a noi. Proprio in questi giorni abbiamo posizionato cartellonistica, più grande e visibile, per ribadire che è interdetta a natanti, canoe e nuotatori per la pericolosità di correnti e sbarramento. Abbiamo messo più telecamere e, perché nonostante i divieti le persone arrivano di proposito per osservare la diga, abbiamo messo delle boe sul tirante, per dare un ulteriore appiglio in caso di emergenza». Sul fronte lavori spiega: «Le paratoie sono state mosse anche per effettuare studi. Volevamo capire in base alle varie posizioni delle paratoie, se queste creavano realmente correnti che arrivassero a scavare il fondo. E il risultato è che no, non influiscono sul fondale. Preoccupazione questa, che il comitato aveva avanzato. La manutenzione è in corso: adesso con tutte le paratoie sollevate, abbiamo finalmente le condizioni ottimali per fare la manutenzione necessaria e che per anni, con la siccità e la diga abbassata, non si poteva fare».

E ancora: «Per il progetto definitivo di sistemazione, stiamo aspettando l’ok del Servizio dighe, che ci ha presentato osservazioni e richieste di integrazioni. Abbiamo risposto a tutto. Possiamo solo attendere».

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