
Cronaca / Circondario
Mercoledì 12 Febbraio 2025
Olginate, otto mesi per demolire la storica ex fonderia San Martino
Olginate
Otto mesi per smantellare la storica ex Fonderia San Martino. Giù la ciminiera del forno, via tutti i macchinari dell’ impianto che è stato attivo dal 1959 fino al luglio 2014, anno in cui è stato dichiarato il fallimento. Poi si provvederà alla bonifica del sito industriale dismesso e solo a quel punto, la società milanese che l’anno scorso ha comprato la fonderia all’asta, presenterà il progetto che trasformerà l’area. Secondo il Piano di Governo del territorio di Olginate prevede per l’area una quota commerciale, un’altra di servizi e residenziale, oltre a precisi vincoli viabilistici, idrogeologici e ambientali. Ma secondo le voci che girano dall’anno scorso potrebbe arrivare un supermercato.
Pochi mesi di lavoro per far cambiare, comunque vada, il volto di Olginate. In particolare, del comparto che si affaccia sulla Provinciale 72, dove prende il nome di via Spluga.
Operai e macchinari da demolizione ancora non si sono visti in azione, sullo scheletro dismesso della storica fonderia che ha dato lavoro per decenni a centinaia di persone e che per decenni è stata causa di disagi e scontri con i residenti delle case sorte intorno allo stabilimento, per via dei rumori, delle polveri e delle vibrazioni.
Da qualche giorno però sulla facciata esterna, sui muri che riportano ancora il nome della vecchia fabbrica, sono comparsi i cartelli affissi con la comunicazione di inizio lavoro e dati tecnici su imprese coinvolte e i nomi dei professionisti c. La richiesta agli uffici del municipio è stata avanzata dalla società Tribis srl che fa riferimento a Gianluca Zanella. Un imprenditore con alti ruoli dirigenziali in società specializzate nella realizzazione di grandi, in alcuni casi grandissimi, centri commerciali presenti in tutt’Italia e pure all’estero, come in Croazia e in Marocco.
Al momento quello che è certo è che è stato affidato alla società esecutrice “At Toptaglio srl” l’incarico di effettuare i lavori di demolizione dello storico impianto dismesso da oltre 10 anni. Lo scheletro che pare arrugginito, di una vecchia fabbrica diventata nel bene e nel male un simbolo del paese e della sua storia. Per questo primo intervento è previsto un importo di spesa di un milione di euro e come tempistica è riportata la data presunta di durata di 8 mesi complessivi.
Il sindaco Marco Passoni procede per tappe e al momento si limita a rassicurare sul recupero ambientale di un sito: «Dopo la demolizione si provvederà ad effettuare nuove indagini e analisi del sottosuolo per capire come intervenire con la bonifica».
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