Cronaca / Circondario
Giovedì 24 Ottobre 2019
Olginate, dal parco malfamato al campo
È multietnica la squadra solidale
«Tanti ci hanno aiutato, ora vogliamo coinvolgere altri giovani come noi»
L’allenatore trovato via social, i palloni acquistati autotassandosi poi il debutto
Hanno iniziato a giocare nel parco del Lavello. Il famoso, e famigerato, parco in riva al fiume Adda, numerose volte teatro di arresti per spaccio e operazioni droga. Giocavano usando quello che trovavano per delimitare campo e porte. E visto che arrivavano in tanti per giocare, hanno deciso di dare vita a una vera e propria squadra di calcio.
Si chiama “Asd Sporting club” la formazione nata su impulso dei giovani cugini olginatesi Luca John Okou e Giorgio Okou e grazie a sponsor e alla generosità di varie realtà del territorio, la squadra ha debuttato al campionato Csi, categoria Open a sette.
«Nella nostra squadra ci sono giocatori di Marocco, Costa d’Avorio, Senegal, Perù, Albania e ovviamente Italia – spiega Luca John Okou che ricopre il doppio ruolo di presidente e capitano – più che una squadra il nostro vuole essere un progetto. Un progetto che riunisce giocatori che non trovano posto in altre squadre, ragazzi che vogliono impegnarsi e stare lontani dai guai e semplicemente persone con il sogno del calcio».
Ma è stato un sogno difficile da realizzare. «Abbiamo iniziato a giocare al parco del Lavello. So che è un posto controverso, ma per fortuna non succedono solo cose brutte. Mio cugino, io e alcuni amici ci trovavamo lì per giocare e ogni volta c’erano persone nuove che si aggiungevano di volta in volta. Per questo ho pensato di provare a giocare seriamente, come squadra. E lo abbiamo fatto partecipando nel 2018 al torneo in memoria di un caro amico, Andrea “Ruggio”Ruggieri, vincendolo. Da lì abbiamo iniziato a crederci».
«Abbiamo trovato difficoltà, ma anche tanto buon cuore e persone che hanno subito apprezzato il nostro progetto. Stavamo per perdere l’occasione di iscriverci al campionato perché abbandonati dai primi sponsor. Ma non ci siamo arresi, e praticamente all’ultimo momento utile abbiamo trovato due sponsor: il ristorante “Curcuma” e la pizzeria “Acquario”. L’associazione no profit Kg&F ci ha aiutati nell’acquisto delle divise. Per questo li ringraziamo tantissimo».
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