
Cronaca / Circondario
Lunedì 24 Marzo 2025
Olginate, chiusa la trattoria Fornasette Di Bello
Un pezzo di storia locale se ne va. Forte della sua posizione ai bordi della Provinciale 72, è stato il luogo ideale per chi in settimana voleva fermarsi per la pausa pranzo
Olginate
Un punto di riferimento per tutti gli amanti del pesce di lago fritto, per tutti i camionisti e operai che si trovavano a lavorare o a passare da Olginate all’ora di pranzo. Un pezzo di storia locale che se ne va, con una nuova serranda che si abbassa per sempre.
Ha chiuso nelle scorse settimane la Trattoria Fornasette Di Bello, dal cognome della famiglia Di Bello che per decenni l’ha gestita.
Forte della sua posizione ai bordi della Provinciale 72, proprio alle porte del paese, la trattoria in tutti questi decenni è stata il luogo ideale per chi in settimana, voleva fermarsi per la pausa pranzo, mentre nei fine settimana e nei giorni festivi era l’indirizzo giusto per chi voleva alborelle, pesciolini e trote fritti. La specialità della casa. Come racconta Manuela Di Bello, che insieme al fratello Pietro hanno portato avanti la tradizione di famiglia.
«Il ristorante lo ha aperto papà Dino 54 anni fa insieme alla mamma Maria, rilevando il locale che era sempre stato una trattoria. C’erano addirittura ancora gli attracchi per legare i cavalli all’esterno. Noi quattro fratelli fin da piccoli abbiamo sempre dato una mano. Ricordo che a 7 anni tornavo da scuola, riponevo lo zaino poi andavo in sala ad aiutare a servire i piatti e a pulire a mano alborelle e pesciolini, uno ad uno. All’epoca era così». E ricorda: «Agli inizi era stato difficile non c’era nemmeno una vera cucina, e ricordo mio padre con bracieri e pentoloni che cucinava nella corte interna». Con il passare degli anni la trattoria prese forma, diventando ben presto un punto di riferimento nella zona, ma anche per chi era di passaggio, per il pesce e il ricco menu. Come dimostrava anche la distesa di camion che per anni all’ora di pranzo si trovavano in sosta nel grande piazzale esterno.
«Prima della realizzazione della Super questa era la strada più frequentata dagli autotrasportatori che si fermavano a mangiare quotidianamente diventando ormai tutti di casa., ma i camionisti hanno continuato a venire da noi a mangiare anche dopo. Papà è sempre stato bravissimo in cucina, ma anche a seguire i suoi clienti. Capitava spesso quando era orario di chiusura, che arrivassero clienti a bussare per chiedere di poter mangiare alborelle fritte o i pesciolini. Non potevamo dirgli di no».
Crescendo Manuela ha raggiunto i genitori in cucina. «Mi hanno trasmesso la passione per la cucina e io tornerei oggi stesso a riaprire il ristorante perché è stato la mia vita. Purtroppo però ci sono state delle difficoltà acuite dal Covid e abbiamo dovuto chiudere a malincuore».
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