Niente da fare per la baracca sull’alzaia
Si cercano i proprietari, va demolita

Calolziocorte La decisione del Comune dopo la segnalazione dei Carabinieri forestali

La baracca dei pescatori che sorge lungo l’alzaia sarà demolita.

Non è ancora chiaro come e quando, ma il destino della struttura abusiva, realizzata presumibilmente una quarantina di anni fa, è deciso.

A confermarlo, il sindaco Marco Ghezzi. «Gli uffici stanno ancora eseguendo tutti gli accertamenti del caso. Dobbiamo infatti capire chi è subentrato alle persone che, all’inizio, avevano sottoscritto un contratto di locazione con l’Intendenza di Finanza. Solo a quel punto, potremo comunicare a queste persone che devono procedere con la demolizione. Se non lo faranno loro, toccherà a noi intervenire».

È abusiva

Per il primo cittadino di Calolziocorte, insomma, non ci sarebbe alcun margine per potere salvare la struttura che, benché abusiva, da decenni viene utilizzata, nel periodo della bella stagione, dagli anziani che vi trascorrono qualche ora di refrigerio in riva all’Adda.

«Quella struttura - ripete Ghezzi, ribadendo quanto messo nero su bianco dai Carabinieri forestali che hanno sollevato la questione - non può stare lì perché si trova in una fascia di rispetto a rischio esondazione».

Secondo Diego Colosimo, che ha approfondito la questione, la struttura è però ancora più vecchia.

“Al cavallo stanco”

«Erano all’incirca i primi anni Sessanta, quando un certo Cavalli, disoccupato con tre figli, che abitava negli alloggi popolari di Sala, aveva avuto l’idea di attivare questo luogo di socialità dopo il vecchio ponte della ferrovia al Lavello. Per questo, qualcuno ricorda che quell’area era chiamata “Al cavallo stanco”. All’inizio, era costituita da un tavolaccio e alcune sedie: ogni tanto qualche bicchiere di vino e salamelle alla brace, ma per lo più partite alle carte di scopa d’assi e tressette. Un piccolo ritrovo di pochi pensionati. Negli anni, questa piccola area di ritrovo, anche perché fresca, è sempre stata utilizzata dalla fine primavera e in estate da un gruppetto di pensionati amici tra loro».

Ancora qualche settimana, forse un po’ di più, ma poi verrà cancellata. Di certo, questa sarà l’ultima stagione prima che cada sotto i colpi della ruspa.

Purtroppo, all’orizzonte, non ci sono alternative. Il progetto del dehors che l’amministrazione voleva realizzare nella zona accanto alla cartiera al momento è «congelato».

«All’inizio - ricorda il sindaco - il progetto costava 400mila euro. Poi, con il rincaro di tutti i cantieri, il quadro economico è salito del 30%. Inoltre, la zona individuata non andava bene perché a rischio esondazione. Avremmo potuto realizzarla più all’interno, verso il parcheggio, ma avremmo perso i contributi. Al momento, quindi, abbiamo deciso di congelare il progetto perché troppo costoso e perché abbiamo altre priorità».

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