Cronaca / Circondario
Sabato 15 Luglio 2017
Nel forno i rifiuti illegali di Napoli?
L’inchiesta coinvolge Valmadrera
Il presidente Mauro Colombo: «Non siamo indagati. Silea pronta ad azioni legali». Poi la verifica: «Ecoballe provenienti da una società del lecchese arrestato»
Sarebbero finiti anche nell’inceneritore di Silea, a Valmadrera, i rifiuti di Napoli smaltiti illegalmente nel Bresciano: è ciò che emerge dall’inchiesta della Procura di Brescia, secondo quanto riferito da fonti locali e dal “Fatto quotidiano”.
Il presidente del consiglio d’amministrazione di Silea, Mauro Colombo, interpellato ha smentito: «Siamo pronti a qualsiasi azione a tutela dell’immagine della nostra società, incluso querelare chi diffonda notizie inesatte o infondate».
La parola è passata, in serata, al direttore generale di Silea, Marco Peverelli: «Silea non ha avuto ad oggi alcuna segnalazione o richiesta di informazioni da parte dell’autorità giudiziaria; non ha mai ritirato ecoballe da Napoli né rifiuti urbani da Roma o Salerno. Nel 2016, Silea ha avuto rapporti commerciali per un importo di 60mila euro con la società “Bps” di Torre Pallavicina in Bergamasca», della quale era amministratore unico un 45enne lecchese arrestato lo scorso martedì nell’ambito dell’inchiesta stessa coordinata dalla Procura di Brescia, con l’accusa proprio di traffico illecito di rifiuti.Puntualizza, però, Peverelli: «I trasporti dalla “Bps” a Silea sono stati effettuati da un’azienda della provincia di Lecco». Quindi, non sarebbero stati conferiti a Valmadrera già confezionati. Ribadisce, Peverelli: «Silea adotta procedure rigide, chiare e definite per il ritiro dei rifiuti».
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