Monte Marenzo, famiglia intossicata dal monossido. Salvati dal pianto della bimba più grande

Un’intera famiglia composta da quattro persone è finita ricoverata all’ospedale per intossicazione da monossido di carbonio. I quattro, di origine straniera, nella serata di lunedì hanno acceso in casa un braciere per scaldarsi.

Non si sono però resi conto che, a causa delle finestre sigillate, il fuoco ha consumato tutto l’ossigeno. Nel giro di poco tempo, i quattro, ovvero i due genitori trentenni e i due bambini di 7 e 2 anni, hanno così incominciato a scivolare in uno stato di incoscienza.

Fortunatamente, a un certo punto, la bimba più grande è scoppiata a piangere e ha così attirato l’attenzione del papà, che si è ridestato. Subito dopo, il genitore si è reso conto che la moglie era semiaddormentata e che nelle stesse condizioni si trovava anche il figlio più piccolo. Con quel poco di lucidità che gli rimaneva, ha ipotizzato che quello stato di torpore potesse essere causato da monossido di carbonio e ha lanciato l’allarme, chiamando il 118.

L’abitazione è stata raggiunta dai soccorsi che dopo avere prelevato i quattro stranieri, li ha trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Merate. I due genitori e i figli lamentavano gli stessi sintomi: mal di testa e nausea. Appena i medici li hanno visitati, hanno compreso che avevano respirato monossido di carbonio. Da qui la decisione di contattare l’ospedale Niguarda di Milano dove i quattro pazienti sono stati trasportati nel giro di poche ore per essere trattati con una seduta di camera iperbarica.

Fortunatamente, i trattamenti medici hanno subito dato riscontri positivi e così la famiglia ha potuto tornare a casa.

Lo scorso mese di marzo, per cause diverse, aveva subito la stessa sorte anche una famiglia di Calolziocorte, dimessa dopo un giorno d’ospedale.

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