Cronaca / Circondario
Venerdì 05 Ottobre 2018
«Materne, i rischi erano concreti»
La conferma arrivata dalle perizie
Calolziocorte Il possibile distacco degli intonaci dimostrato nei plessi che erano stati chiusi. A Lorentino e Pascolo la situazione migliore, per la scuola di Sala i tempi saranno più lunghi
Lo sfondellamento dei soffitti delle materne calolziesi è un problema concreto e pericoloso: la certezza è giunta con l’esito delle verifiche effettuate nei giorni scorsi dai tecnici di un’azienda specializzata nel settore. Ora si preannunciano tempi relativamente brevi per la riapertura dei plessi di Lorentino e Pascolo, ma per Sala le condizioni sono più complesse e si andrà più per le lunghe, anche se ancora non si sa quanto.
Dunque, la chiusura preventiva delle tre scuole dell’infanzia disposte in urgenza dall’amministrazione comunale del sindaco Marco Ghezzi era giustificata. Il rischio di distacco di intonaci e porzioni dei soffitti negli ambienti scolastici è stato appurato, gettando le basi per i relativi interventi di messa in sicurezza.
I punti sul tappeto
Questo, però, riguarda due scuole su tre, perché quella di via Erta richiederà ulteriori approfondimenti, oltre a tempi più lunghi e investimenti più onerosi.
«Stiamo aspettando la relazione definitiva di tutte le scuole, ma in base ai primi risultati che abbiamo ricevuto posso confermare che quello che avevamo prefigurato ha trovato riscontri tecnici negli esami effettuati – ha commentato il primo cittadino -. I problemi di sfondellamento che avevamo ipotizzato con le prove “sperimentali” fatte in un primo momento hanno trovato conferma con le verifiche basate sulle strumentazioni specifiche dell’azienda».
Le scuole si trovano però in situazioni “problematiche” di diverso livello.
Diverse le situazioni
«I plessi di Lorentino e Pascolo sono in condizioni migliori: dovremmo far esordire l’intervento di messa in sicurezza nei primi giorni della prossima settimana con l’azienda che stiamo selezionando in queste ore. Quindi, in massimo tre settimane i bambini dovrebbero poter rientrare nelle loro classi».
Sulla struttura di Sala, invece, c’è un grande punto interrogativo. «Per questa aspettiamo una relazione più dettagliata della ditta e del professionista, perché l’area su cui bisogna intervenire è molto più ampia. Quindi dobbiamo capire se effettuare un’operazione radicale oppure andare a tamponare le singole situazioni di rischio, che appunto sono numerose ed estese. In questo senso, non posso ora fare previsioni riguardo costi e tempistica: appena avremo il quadro preciso informeremo famiglie, personale e cittadinanza, organizzando magari una commissione in cui i cittadini potranno porgere le loro domande all’ingegnere incaricato».
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