Cronaca / Circondario
Domenica 18 Ottobre 2015
Massimo Bubola in concerto fa il pieno
Le «canzoni sacre» della Grande guerra
In scena al cine-teatro, organizzato dalla Comunità montana del Lario Orientale. Commuovono le ballate della tradizione popolare e alpina. «Fanno parte della nostra identità»
C’era il pubblico delle grandi occasioni, ieri sera a Galbiate, per assistere al concerto-evento organizzato al cine-teatro dalla Comunità Montana Lario orientale Valle San Martino nell’ambito delle manifestazioni commemorative della Grande Guerra.
Del resto, l’iniziativa messa a punto dal direttivo di Villa Vasena era di quelle da non perdere. A esibirsi, con uno spettacolo musicale intenso e ricco di poesia, è stato Massimo Bubola, artista di punta del folk rock nazionale, la cui attenzione per i temi legati alla guerra non è certo una novità di questi giorni. Da sempre, infatti, il cantautore veronese dimostra nel concreto la sua sensibilità nei confronti del primo conflitto mondiale in particolare, sicuramente perché venne vissuto direttamente da due prozii, ma anche perché, a livello musicale, i canti di guerra gli sono rimasti per sua stessa ammissione impressi fin da piccolo, quando vi si cimentava con i familiari. Non per niente proprio alla Grande Guerra ha dedicato due album - “Quel lungo treno” e “Il testamento del capitano” -, costituiti da rivisitazioni di canzoni popolari e alpine e brani inediti. Da queste due raccolte ha attinto a piene mani, ieri sera, proponendo ballate - come quella che, tratta come diverse altre dalla tradizione alpina, dà il titolo al secondo cd sulla guerra - country piuttosto che dalle sonorità vagamente irlandesi, alle quali è pure particolarmente legato.
«Per noi sono canzoni sacre, fanno parte della nostra identità - ha introdotto l’artista, aprendo con una breve presentazione il concerto -. Sono brani che fanno parte del folk di quest’area del Paese, cori e musiche preesistenti, di minatori e mondine, di lavoro, salvate dagli alpini per un secolo».
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