Malgrate: tavolini tutto l’anno sul lungolago e una rotonda in via Fabusa

Tavolini tutto l’anno, fuori dai locali sul lungolago: in cambio, i commercianti (oltre a pagare più occupazione del suolo pubblico e tassa sui rifiuti) adotteranno il verde. È tra le soluzioni per una delle principali criticità di Malgrate, annunciata nell’assemblea pubblica convocata dall’amministrazione comunale nel palazzetto di via Gaggio. Un’altra decisione comunicata dal sindaco, Michele Peccati, è di «presidiare per quattro ore al giorno per tutta la prossima estate il lungolago stesso, con un operatore che non potrà dare sanzioni - ha precisato Peccati - ma avrà un filo diretto con la polizia locale e le forze dell’ordine. La nostra opinione è che, stando addosso ai ragazzi che abusano del lungolago trasformandolo in spiaggia libera, si riuscirà a disincentivare il malcostume».

Tra le novità, spicca poi la piattaforma galleggiante per gli eventi: oltre che a Lecco, attraccherà anche davanti a Malgrate «per eventi musicali: con l’Autorità di bacino - è stato comunicato - si definirà esattamente dove collocarla, su appositi plinti: la nostra intenzione è di posizionarla davanti alla fontana, se ci saranno le condizioni tecniche». Da parte del pubblico è stato sollevato il dubbio che l’affluenza del pubblico possa danneggiare proprio il verde del lungolago; secondo l’amministrazione comunale, non accadrà «perché sarà per alcuni giorni»: intanto, a occuparsi delle aiuole saranno, appunto, i commercianti. Nella scorsa legislatura, l’amministrazione comunale guidata dal centrosinistra aveva limitato la concessione del suolo pubblico per il posizionamento dei tavoli esterni ai rispettivi locali; era stato fissato il termine dei sei mesi rimarcando che «l’occupazione del suolo si dice temporanea fino a 180 giorni, poi viene considerata fissa. Per tale periodo, i bar o i ristoranti che ampliano la superficie producono un certo quantitativo di rifiuti, proprio in conseguenza dello spazio in più dove accolgono un numero superiore di avventori».

La limitazione, adesso, non ci sarà più: pagando a prezzo pieno il «corrispettivo economico», i tavoli potranno essere esposti tutto l’anno «anche perché - ha affermato Peccati - ormai le abitudini dei turisti sono cambiate e persino a febbraio si prende l’aperitivo all’aperto; a carico degli esercenti sarà posta altresì la manutenzione del verde: taglio e pulizia perché - ha sottolineato il sindaco - il decoro costa». Oltre a ciò, le procedure di richiesta dello spazio pubblico saranno «semplificate: finora, nonostante la concessione del lungolago fosse sempre stata comunale, la richiesta di occupazione del suolo doveva essere sottoposta dagli esercenti anche all’Autorità di bacino con un doppione, forse nemmeno pienamente regolare; la concessione - ha rimarcato il sindaco - è del Comune e, entro il perimetro dei suoi contenuti, decidiamo noi».

Anche la viabilità del lungolago è motivo di preoccupazione: l’amministrazione comunale di Malgrate si confronterà con Anas, la Provincia e il Comune di Lecco per una revisione dello sbocco di via Italia sull’ex provinciale in prossimità del ponte Kennedy. «Uno dei nostri obiettivi - ha annunciato il sindaco Michele Peccati nell’assemblea pubblica dell’altra sera nel palazzetto di via Gaggio - è mettere in sicurezza lo sbocco del lungolago dove, per gli automobilisti diretti a Lecco, gli incidenti sono all’ordine del giorno. Un altro auspicio sarebbe di ripristinare il semaforo per lo sbocco di via Fabusa sulla ex provinciale affinché non si continui ad appesantire la rotatoria davanti all’Obi. In alternativa - ha informato - desideriamo creare all’altezza di Fabusa una rotonda, che avrà inoltre lo scopo di rallentare la velocità, dato che attualmente invece il semaforo è a chiamata per i pedoni, pertanto quasi sempre verde». Il confronto con Anas e Lecco sarà esteso alle scelte di quest’ultimo Comune che possono avere ripercussioni sul circondario: per Peccati «creerà code fisse fino a Civate, la scelta di Lecco di dedicare due corsie in uscita dal ponte Kennedy (dunque, una sola in entrata verso Lecco) senza però riaprire nei due sensi il Ponte vecchio».

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