Malgrate: sentiero chiuso per frana, serve una nuova via per pian Sciresa

L’associazione “Amici di Pian Sciresa” non si arrende al parziale isolamento al quale è stata condannata la sua sede - la “baita” vicino alla Croce - avvenuto in conseguenza della frana che ha recentemente interessato la zona.

Come è noto, il sindaco Michele Peccati ha chiuso da una decina di giorni il sentiero denominato “Tranquillo Ferranti” (quello accessibile nella prima parte della salita mediante gradini): la motivazione è l’eventualità che possano verificarsi ulteriori smottamenti, su un fronte esteso, e si rende quindi necessario tutelare gli escursionisti di passaggio. L’accesso alla Croce e alla baita dell’associazione malgratese resta possibile da altri percorsi, come per esempio passando dalla zona della teleferica, o dal rione Porto o scendendo dal Monte Barro, ma l’associazione ha deciso di fare ugualmente qualcosa per agevolare i propri habitué e i camminatori meno esperti, per i quali è consuetudine da sempre salire partendo dal rione Gaggio di Malgrate.

Così gli “Amici di Pian Sciresa” hanno chiesto in Comune l’autorizzazione a ripristinare l’utilizzo di un vecchio sentiero che si dirama poco prima del parcheggio collocato vicino alla zona franata. Con un preventivo intervento di pulizia, decespugliamento e manutenzioni straordinarie, la percorribilità alternativa andrà incontro a chi, altrimenti, fatica a salire in Piana.

«Il sentiero - precisa l’assessore comunale ai Lavori pubblici Francantonio Corti - si ricongiunge con il “Ferranti” poco sopra la zona di pericolo. Costituisce effettivamente una via semplice per raggiungere la baita».

Per quanto riguarda il fenomeno franoso in atto, sottolinea Corti: «Nei prossimi giorni, una volta esaminata la documentazione e relazione prodotta dai tecnici, sono in programma alcuni incontri, in particolare con i nostri consulenti che poi si interfacceranno anche con quelli dei privati». Si tratta delle tre famiglie residenti in via Pian Sciresa al civico 9, sfollate dalla propria abitazione dopo che, in occasione dell’ultimo nubifragio, è iniziato uno smottamento con erosione del giardino dell’edificio plurifamiliare, fino a un paio di metri dai muri portanti. Qualora un ulteriore evento atmosferico eccezionale provocasse il dilavamento del terreno ancor più vicino alle strutture e in profondità, l’immobile potrebbe venire a trovarsi parzialmente sospeso nel vuoto, ovvero privato di una parte della fondazione e dell’appoggio

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