Malgrate: promuovere l’inclusione per migliorare il servizio delle scuole

L’istruzione pesa sul bilancio comunale e, soprattutto, promuovere l’inclusione: è emerso dal dibattito della commissione comunale, l’altra sera. Il sindaco, Michele Peccati, ha evidenziato che «il problema principale è il trend dell’assistenza educativa scolastica: da 80.000 euro del 2023/2024, il conto passa infatti a 120.000 euro per il 2024/2025. Nel complesso - ha aggiunto Peccati - il piano per garantire i servizi scolastici e il contributo alle diverse scuole lievita per il Comune dai 340.000 euro dello scorso anno ai 405.000 dell’attuale». Per quanto riguarda gli alunni che necessito degli educatori, il loro numero è rimasto invariato - 16 - ma, come è stato precisato sempre in commissione, «è aumentato il numero delle ore di assistenza scolastica richiesto; inoltre - è stato comunicato - triplica anche la spesa per il trasporto degli studenti disabili, che passano quest’anno da uno a tre».

Ad accrescere i costi dell’istruzione ci si è messo anche il nuovo appalto della mensa, «con un aumento a pasto - ha ricordato l’assessore Livia Sala - da 5,01 euro agli attuali 5,57: pertanto il contributo che il Comune aggiunge per abbassare l’onere a carico delle famiglie residenti parallelamente passa dagli 11 centesimi dello scorso anno scolastico a 22 centesimi per ciascun pranzo, cioè raddoppia; oltre a ciò, prevediamo un budget di 5.000 euro per integrare il buono degli alunni indigenti».

Da parte della consigliera di minoranza Chiara Frisco è stato sollevato anche il tema dell’elevata incidenza percentuale dei bambini di origine straniera con difficoltà linguistiche o relazionali, una decina per classe (di 22 alunni totali) nelle scuole primarie. Tra le proposte emerse dalla commissione - ma tutte da approfondire - è spiccata quella del consigliere di maggioranza Massimo Alippi, di puntare ulteriormente sul volontariato per ampliare le opportunità di doposcuola, oltre ai servizi già esistenti, dove c’è un numero di posti necessariamente limitato.

A tal proposito è stato d’altronde sollevato in commissione il dubbio su come eventualmente svolgere il servizio stesso, proprio perché i bambini ai quali l’aiuto maggiormente occorre non sanno comunicare in italiano: insomma, un circolo vizioso dal quale è stato proposto di uscire col coinvolgimento a titolo volontario anche degli ospiti del centro di accoglienza per i migranti che ha sede proprio a Malgrate, ipotizzando cioè che gli ospiti possano essi stessi partecipare a mo’ di mediatori linguistici. Peraltro, è stato confermato che buona parte degli alunni stranieri iscritti alle scuole di Malgrate proviene proprio da lì.

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